
Il tribunale di Sorveglianza di Bologna ha dato risposta negativa all’affidamento in prova ai servizi sociali di Annamaria Franzoni, la mamma accusata di aver ucciso il piccolo Samuele Lorenzi nella sua casa di Cogne. La donna, dal 2014 è agli arresti domiciliari, dopo la condanna a 16 per l’omicidio del figlio. Anna Maria non avrebbe completato il suo percorso psicologico e la richiesta di risocializzazione non è strutturata adeguatamente. La Franzoni ora vive con la famiglia a Ripoli Santa Cristina e i suoi avvocati avrebbero allegato all’istanza anche la documentazione sul luogo in cui svolgere l’attività.
Affidamento in prova
E’ un tipo di sanzione penale che consente al condannato di espiare la pena detentiva inflitta, o comunque quella residua, in regime di libertà assistita e controllata. In pratica, l’applicazione dell’affidamento da un lato fa venir meno ogni rapporto del condannato con l’istituzione carceraria e dall’altro comporta l’instaurarsi di una relazione di tipo collaborativo con l’ufficio di esecuzione penale esterna. A questo scopo, viene elaborato un programma di trattamento individuale, che declina le attività che il reo dovrà svolgere, gli obblighi e gli impegni cui deve attenersi ed i controlli cui sarà sottoposto. L’esito positivo del periodo di prova, la cui durata coincide con quella della pena da scontare, estingue la pena ed ogni altro effetto penale.
MD