Omicidio Noventa, Manuela a confronto con i Sorgato

Servizio n.1179310: 20 Gennaio 2016 - Abano Terme - ABANO TERME (Padova) - Isabella Noventa - 20/01/2016, HUM, ABANO TERME (PD). Isabella Noventa - - - fotopdbolzoni

Un incidente probatorio verrà effettuato verso il 15 di maggio per fortificare la deposizione di Manuela Cacco. Il testimone più importante dell’omicidio di Isabella Noventa verrà  chiamato per depositare ancora la sua confessione davanti al pm Giorgio Falcone a Freddy (difeso da Massimo Malipero e Giuseppe Pavan) e Debora Sorgato (avvocato Roberto Morachiello). Nell’interrogatorio tutti gli avvocati , compreso Gianmario Balduin, che assiste la famiglia Noventa, potranno fare delle domande all’indagata. Così la sua deposizione, resa per l’appunto con la formula dell’incidente probatorio, sarà una prova certa per il processo. Perché la procura ravvisa questa esigenza? Probabilmente per precauzione: se Manuela esce dal carcere e va ai domiciliari, potrebbe subire delle pressioni da terzi e in aula, la sua deposizione potrebbe non essere così precisa.
La ricostruzione dell’omicidio, secondo la tabaccaia di Camponogara – terza inquisita con l’ex amico del cuore Freddy e la sorella Debora – è la conclusione del racconto che la stessa Debora fa alla donna arrivata nella villetta della morte, a Noventa in via Sabbioni 11, la sera, molto tardi del 16 gennaio scorso. Entrata in cucina, Manuela viene informata dell’accaduto direttamente da Debora. Che – stando alla sua ricostruzione – parla con freddezza: «Ho ucciso Isabella a colpi di mazzetta”. Quella sera Isabella è tranquilla, s’è sfilata il piumino e ha raggiunto la cucina dove si è seduta in compagnia di Freddy. Debora – già in casa – spunta silenziosa alle spalle. Debora – riferisce sempre la Cacco che ora sarà chiamata a ripetere queste affermazioni guardando in faccia gli altri indagati- avrebbe fatto una contestazione a Isabella legata alle denunce presentate da quest’ultima per ingiurie e molestie (atti di stalking di cui Debora e la Cacco erano sospettate). È a quella “contestazione” che Isabella avrebbe replicato ridendo. E Debora, impugnando un piccolo martello, si sarebbe scagliata contro la vittima.
“Mi ha riso in faccia e le ho dato il primo colpo in testa… Poi il secondo” avrebbe riferito. Il primo è frontale, il secondo nella parte latero-posteriore del cranio. Freddy vede. È lì. Debora infila un sacchetto di plastica in testa a Isabella per evitare schizzi di sangue. Freddy si fa avanti e invita la Cacco a indossare il piumino bianco della vittima per la macabra sfilata-messinscena lungo le vie del centro di Padova. Dagli esami dei consulenti tecnici non risultano essere state trovate tracce di sangue riconducibili a Isabella nella cucina di Freddy e nella Golf di Debora. Quindi o non c’è stato spargimento di sangue o le tracce sono state pulite molto bene (è pure emerso che lavando a fondo con candeggina risulta molto difficile repertare qualcosa), il tempo perfarlo c’è stato, eccome. Per quanto riguarda la presenza di Dna della vittima, il fronte resta aperto, seppur con speranze ridotte al lumicino: si attende il completamento degli esami. Peraltro il Dna può essere trovato grazie alla presenza di un capello o di una traccia di pelle o unghie.

La lettera anonima 

Nel frattempo, nel corso dell’ultima puntata della trasmissione “Quarto grado”, andata in onda venerdì sera su Rete4, l’avvocato della famiglia Noventa Gian Mario Balduin avrebbe ricevuto una lettera anonima nella quale è riportato che il corpo di Isabella potrebbe essere stato nascosto nelle vicinanze del laghetto artificiale dietro l’Ikea oppure in zona Ippodromo.“

MD