
La Procura vuole vederci chiaro sulla morte di Antonio Giglio, l’altro bambino di 3 anni, deceduto sempre per una caduta accidentale dal balcone proprio come la piccola Fortuna Loffredo, la cui morte è avvenuta nel Parco Verde di Caivano il 24 giugno 2014. Il bimbo, figlio di Marianna Fabozzi, la convivente di Raimondo Caputo, in carcere perché considerato l’assassino della piccola Fortuna, ed essa stessa ristretta in carcere per aver violato gli obblighi di custodia cautelare, è morto 14 mesi prima del decesso della bimba.
Nei giorni scorsi, il padre di Antonio Giglio, Gennaro, aveva lanciato un appello: “Voglio solo sapere la verità, voglio giustizia per mio figlio e se qualcuno continua ad agire indisturbato in quel palazzo e fa male ad altri bambini deve essere fermato dai carabinieri”. A quanto pare, quell’appello non è rimasto inascoltato, tant’è che ora gli inquirenti si starebbero preparando a indagare per omicidio volontario e non più colposo come avvenuto subito dopo il fatto. Lo rendono noto fonti interne all’inchiesta, della quale si dovrebbe occupare il pool diretto dal procuratore aggiunto Luigi Frunzio, specializzato in reati e violenze in danno di minori.
Come noto, determinanti nella risoluzione del giallo sono state le testimonianze dei bambini e non degli adulti omertosi. In particolare, determinante era stata la testimonianza di una delle sorelline di Antonio Giglio, la quale però – sentita dagli psicologi – avrebbe affermato che al fratellino di tre anni “non era successo come a Chicca, perché lui si è affacciato ed è caduto dalla stanza da letto”.
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GM