
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in diretta su Facebook per l’ormai appuntamento settimanale #Matteorisponde, fa un annuncio clamoroso, che se confermato farà felici in molti: “La diamo una notizia? Stiamo riorganizzando le agenzie e credo che Equitalia al 2018 non ci arriva”. Il premier, immediatamente dopo, chiarisce meglio: “Stiamo riorganizzando il sistema perché sia sempre più a disposizione del cittadino e non vessatorio”.
“Chi dice che abbiamo una crisi dell’occupazione, dice clamorose balle: semplicemente i posti di lavoro sono cresciuti a un ritmo meno forte” – dice Renzi parlando di lavoro – “Gli incentivi hanno funzionato, è il loro compito. Hanno funzionato nel 2015. Nel giro di due anni abbiamo recuperato 400mila posti di lavoro. Abbiamo interrotto la caduta. Nel dare i dati trimestrali dell’Inps si è visto che il saldo positivo è più piccolo dello scorso anni”.
Il premier ha poi proseguito, spiegando che tra le priorità della manovra 2017 c’è la riduzione delle tasse per il ceto medio: “Vedremo se rivendendo le aliquote Irpef o se con un sistema fiscale diverso”. L’obiettivo è chiaro: “Dobbiamo andare di più nella direzione di dare una mano al ceto medio e alle famiglie”. Poi sul referendum costituzionale, Renzi dice di essere pronto a lasciare in caso di sconfitta: “Io sono il primo ad avere l’interesse a parlare nel merito della riforma. Se perdo è ovvio che vado a casa, questo vuol dire che contano più le idee piuttosto che una poltrona”.
Spazio infine alle critiche alla legge elettorale, paragonata alla fascista legge Acerbo: “Le leggi fascistissime che sono andate dal ’24 al ’26 non sono un giocattolino, non sono una cosa su cui fare ironia, sono il simbolo della dittatura in questo Paese, che per venti anni ha avuto un atteggiamento vergognoso verso gli italiani. Ci si dovrebbe vergognare a usare parola fascista: c’è un livello oltre il quale non si dovrebbe scendere, lei lo ha superato”.
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GM