La Cassazione approva le adozioni per le coppie gay

Coppia lesbica con bambina (Getty Images)
Coppia lesbica con bambina (Archivio/Getty Images)

Talvolta la politica viene superata dalla giurisprudenza. E così mentre il Parlamento approva la legge sulle unioni civili escludendo la tanto discussa stepchild adoption (l’adozione da parte del compagno o compagna in una coppia omosessuale), la Corte di Cassazione propone una sentenza di segno opposto, una decisione giuridica che di fatto approva l’adozione da parte delle coppie gay. Ieri infatti la prima Sezione Civile della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso del procuratore generale e ha confermato la sentenza della Corte d’Appello di Roma che accoglieva la domanda di adozione di una minore proposta dalla partner della madre, con lei convivente in modo stabile. Con la sentenza 12962/16, pubblicata oggi, la Corte Suprema si è pronunciata sull’adozione “in casi particolari” prevista dalla legge 184 del 1983 affermando che “l’adozione della coppia di donne omosessuali non determina in astratto un conflitto di interessi tra il genitore biologico e il minore adottando, ma richiede che l’eventuale conflitto sia accertato in concreto dal giudice”. Inoltre si sottolinea che “l’adozione prescinde da un preesistente stato di abbandono del minore e può essere ammessa sempre che, alla luce di una rigorosa indagine di fatto svolta dal giudice, realizzi effettivamente il preminente interesse del minore”.

Le due donne, entrambe romane, vivono assieme dal 2003 e la bimba, nata in Spagna con la procreazione assistita eterologa nel 2009, grazie a questo provvedimento potrò dunque essere adottata dalla mamma non biologica e avere il doppio cognome.

F.B.