
Matteo Renzi, al di là delle dichiarazioni di rito molto istituzionali e piuttosto scontate, pare abbia una gran paura che l’effetto Brexit arrivi anche in Italia e travolga lui e il suo governo. Per questo motivo iniziano ad insinuarsi nel Presidente del Consiglio parecchi dubbi sul referendum costituzionale di ottobre che lui stesso ha impostato come una scelta di campo: o con lui o contro di lui. E se questa idea diventasse un boomerang per il governo dagli effetti devastanti come quelli che ha avuto il referendum inglese sia sull’Europa che sul governo Cameron?
Per questo motivo sembra che il premier Renzi stia seriamente valutando due ipotesi. Da un lato quella di rimandare l’appuntamento di ottobre. “Farlo ad inizio ottobre lascerebbe solo un mese di campagna elettorale dopo l’estate. Prendersi qualche settimana in più invece permetterebbe di entrare meglio nel merito e spiegare la riforma” dice un renziano anonimo, ma ben informato. La seconda ipotesi, che non necessariamente esclude l’altra, è quella di un cambio deciso di rotta del premier, un cambio nella strategia comunicativa e nell’impostazione generale. Sdrammatizzare e fare un passo indietro dalla prima linea pare che siano i nuovi intendimenti di Renzi.
Staremo a vedere se tra i tanti effetti probabilmente negativi della Brexit ci sarà anche quello di influire pesantemente sulla politica interna italiana.
F.B.
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