
Oltre ogni immaginazione dell’orrore. Sono morte nella maniera peggiore e nove vittime italiane dell’attentato a Dacca. Sono state torturate, e i terroristi, hanno infierito per straziare senza uccidere. Hanno inflitto per ore una morte lenta e dolorosa. È quanto stabilito dalle autopsie eseguite nel policlinico Gemelli di Roma. Gli accertamenti autoptici sono stati eseguiti dall’equipe di medici legali guidati da Vincenzo Pascali e Antonio Oliva. I terroristi, secondo quanto si è appreso, hanno ucciso in maniera macabra al punto di non farli morire subito. Il pm Francesco Scavo, titolare degli accertamenti, ha firmato il nulla osta per la restituzione delle salme alle famiglie. Nei corpi di alcune salme sono stati trovati dei proiettili che ora saranno esaminati per risalire al tipo di arma usata.
Sono morti così dunque, Adele Puglisi, Marco Tondat, Claudia Maria D’Antona, Nadia Benedetti, Vincenzo D’Allestro, Maria Rivoli, Cristian Rossi, Claudio Cappelli e Simona Monti, uccisi da un commando di fanatici islamici.
Il ministro per gli Affari Esteri Paolo Gentiloni riferirà domani mattina alle 9:30 nell’Aula del Senato. Ora bisognerà esaminare i proietili per risalire al tipo di arma usata, ma le nove persone che venerdì scorso erano a cena all’Holey Artisan Bakery quando sette jihadisti armati sono arrivati al grido di ‘Allah Akbar’, barricandosi all’interno con almeno 33 ostaggi, potranno essere seppellite.
MD