
Margherita Latona, la donna delle pulizie di casa Logli, è una delle testimoni chiave del caso della scomparsa di Roberta Ragusa, la 44enne madre di due figli sparita nella notte tra il 13 e il 14 gennaio del 2012. Il principale indiziato per la sua sparizione e il suo probabile omicidio è il marito Antonio Logli. E il racconto che la Latona fece ai Carabinieri all’indomani della scomparsa di Roberta Ragusa sembra andare in quella direzione: “Mi sono recata nella camera da letto di Antonio e Roberta – spiega – ed ho iniziato a sistemare la camera, in quanto su di un divanetto ivi collocato vi erano vari maglioni, una mantella di lana colore nero di Roberta, oltre ad un paio di pantaloni in jeans con cintura di Antonio. Ho visto arrivare in camera da letto Antonio Logli, che ha preso un qualcosa che non saprei definire, quindi, nell’allontanarsi, mi ha ringraziato della mia presenza, asserendo che mi avrebbe pagata quanto prima, io dicevo che avrei atteso il ritorno di Roberta, ma l’uomo con un’esclamazione dava l’impressione di essere pessimista su tale possibilità. Passando davanti alla cucina, ho notato seduto fronte alla porta Antonio che stava parlando, con voce molto bassa, direi bisbigliando, con un uomo che mi dava le spalle e che credo di aver riconosciuto per il di lui padre Valdemaro. Mi sono recata nel bagno dove ho effettuato le pulizie.Trascorso qualche ulteriore minuto, ho sentito Antonio e l’altro uomo camminare nel corridoio e dirigersi verso l’uscita. A questo punto Logli è venuto in bagno frettolosamente per prendere il bastone che consente l’apertura della botola che porta in soffitta e, per passare a fianco a me, mi ha dato anche una spinta involontaria. Senza dire alcuna parola, ha preso l’oggetto, è andato in corridoio ed ha aperto la botola che conduce in soffitta quindi vi è salito”.
A questo punto la donna arriva al racconta chiave sul quale gli inquirenti stanno basando gran parte delle loro indagini e teorie: “Ricordo che nel bagno in un secchio c’erano degli stracci da pavimento e da spolvero bagnati. Nel frattempo, iniziavo a stendere dei panni fuori dalla finestra ed in tale occasione ho sentito un rumore di abrasione sul pavimento del cortile, quindi affacciandomi ho notato Antonio che, stando inginocchiato a terra, stava grattando con insistenza il pavimento, con qualcosa che non sono riuscita a vedere, ma sicuramente di metallo. Il gesto che lui faceva, era quello di una persona che vuole cancellare qualcosa e ciò mi è sembrato particolarmente strano. Mentre Antonio effettuava la predetta operazione, aveva al suo fianco una busta in nylon di colore giallo ocra, del tipo della spesa. Tale busta mi sembra fosse riempita fino alla metà ed ho avuto l’impressione contenesse qualcosa di simile a panni bagna-ti e comunque pesanti”. Si tratta di parole molto importanti che per la prima volta vengono desecretate e portate alla luce.
F.B.
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