Passare in attimo dalla vita alla morte, interrompere un’esistenza solo all’inizio del suo percorso, finire un cammino che non si è ancora nemmeno iniziato, senza ragione. Questo è quello che è successo ad una delle tante vittime di quel tragico giovedì sera, a Nizza. Mentre erano in corso i festeggiamenti per l’anniversario della Presa della Bastiglia, anche lui, come quei “dieci bambini e adolescenti”, confermati dal procuratore Francois Molins, non ce l’ha fatta. Yannis di anni ne aveva solo quattro e in quegli istanti pensava a giocare sulla Promenade des Anglais.
Non restano che i ricordi e i rimpianti per ciò che poteva prendere un altro corso. “Yannis era felice, stava giocando con i suoi amichetti. Il mese scorso aveva fatto quattro anni. Era lui il capo, era un bambino che sapeva imporsi. Stavamo cercando di convincerlo a tornare a casa”, ripete il padre, trattenendo a stento il pianto. “L’anno scorso non lo avevamo portato perché avevamo passato la giornata al mare. Giovedì mia moglie ha insistito, e perché no, ci sembrava una bella idea”, continua. Erano a Nizza da due anni, trasferitisi per il lavoro del padre a cui ora non resta che firmare i documenti di riconoscimento del figlio e ricordare quella tragica notte e quegli ultimi istanti con il piccolo. Erano in spiaggia con amici. Finiti i fuochi risalgono sulla strada diretti al parcheggio. E poi in un attimo tutto cambia. “L’ho preso in braccio e ho iniziato a correre, ma già sapevo”. “Mia moglie urlava, non smetteva di urlare. E io lo tenevo in braccio, il mio bambino morto, il mio unico figlio. Non so quanto tempo sono rimasto così”.
Yannis, come Kylian, il bimbo tunisino di tre anni e come Brodie, che di anni ne aveva undici ed è morto insieme a suo padre quella notte, o come Andre Bernier che a nove anni guardava i fuochi d’artificio quando il camion l’ha travolto. E a loro si aggiungono gli adolescenti morti o attualmente dispersi. Quanti nomi allungheranno ancora all’elenco? Non a caso qualcuno ha ribattezzato i fatti di Nizza come “La strage dei bambini”.
Oggi sulla Promenades des Anglais c’è un piccolo altare. Disegni, fiori, candele. Su di un foglio c’è un cuore con le lacrime in volo su una distesa di figure nere, sul quale campeggia un’ unica scritta “Tristesse”.
BC