La maestra arrestata: “Se fanno i maleducati, i bambini li faccio piangere”

L'arresto di Milena Ceres (foto Carabinieri)
L’arresto di Milena Ceres (foto Carabinieri)

Si delineano i contorni di quanto avveniva nell’asilo degli orrori del quartiere Bicocca di Milano, dove nei giorni scorsi sono stati arrestati un 35enne e una 34enne, italiani ed incensurati, rispettivamente il titolare e la coordinatrice della struttura. Mentre il pm Gianfranco Gallo potrebbe impugnare il provvedimento, e la scarcerazione del titolare della struttura Enrico Luigi Piroddi, emergono le intercettazioni della sua compagna e coordinatrice dell’asilo, Milena Ceres.

I metodi “educativi” utilizzati mettono i brividi: “Quando poi ti rendi conto che un bambino piange senza motivo, prendi la seggiola e lo allontani. So che non è bello, non è giusto, ti prende al cuore, ma è l’unico modo, perché altrimenti innervosisce tutti. Quindi dobbiamo pensare sempre alla maggioranza e mai alla minoranza. Devono piangere, devono capirlo”, sono le parole di Milena Ceres in un’intercettazione, poi ancora: “Casomai viene un controllo e mi trova un bambino in un bagno, passo i guai”.

La donna è consapevole di quello che rischia e non sapendo di essere intercettata non lo nasconde. Con chi infrange le sue “regole” Milena Ceres è dura: “Questa è la regola. Si mangia con criterio. Forse non avete capito che a me non interessa niente. Viziate che non siete altro”. Poi ancora: “A me così viene il nervos la carne per terra e i bambini che in Africa non hanno nemmeno un fazzoletto. Maleducati! Qua tutti gli psicologi fanno! Quando la prima cosa che si insegna è che non si sputa. Non hanno rispetto. Ma per favore! Ma andate al Comunale e poi vedete come vi mettono in riga! Guarda, mi fa perdere proprio la pazienza, non ci vedo proprio più. Non guardo più se sei piccolo, se sei grande, divento una strega”.

Milena Ceres non si risparmia anche in “perle” di saggezza popolare: “Da me si dice: mazzate e panelle fanno i figli belli. Parole sante., Guai se sputavo la pappa a tavola, mi arrivavano certi sganassoni che mi facevano girare tre ore. Eppure sono venuta su perfetta. Senza complessi. Questi hanno paura di sfiorarli: tu sputi la pappa e io ti do le botte. Forse è stata la prima volta in vita mia che ho dato una sberla. Mi sento meglio. Mi sento liberata. Che dovevo fare: affogarla?”.

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GM