
“Qui siamo in piena emergenza, ci sono moltissimi crolli, le persone sotto le macerie e ancora non arrivano i vigili del fuoco”, così Stefano Petrucci, sindaco di Accumoli, uno dei centri maggiormente colpiti dal terremoto di magnitudo 6 che ha colpito un’area a cavallo tra le province di Rieti e Ascoli stanotte alle 3:38. Il primo cittadino, contattato da Rainews24, ha messo in evidenza tra le lacrime: “Ci sono già dei morti accertati, qui c’è una famiglia sotto le macerie e non riusciamo a contattarli”.
Ha argomentato Petrucci: “Mio cugino da San Benedetto del Tronto, che è a 80 km, è arrivato per prendere il fratello. I carabinieri sono arrivati da cento chilometri. Ma nessuna notizia dei soccorritori. Vedo lampeggianti nella frazione di fronte dove c’è un morto accertato e mi auguro che sia solo uno. Ci sono altre quattro persone, una famiglia con due bambini, che però non danno segni di vita”.
Poi ancora: “Siamo senza luce, adesso è giorno ed è il problema minore, ma se non vengono i vigili del fuoco, difficile rintracciare i dispersi”. Riferendosi all’abitazione dove poi nel corso della mattinata sono stati recuperati i quattro corpi privi di vita, tutti appartenenti allo stesso nucleo familiari, Petrucci ha riferito: “La casa sta per crollare, ma non possiamo andare giù, mancano i mezzi, non arrivano i vigili del fuoco”.
Il primo cittadino ha in ultimo evidenziato che “dentro il paese ci sono parecchie abitazioni crollare e altre molto lesionate o comunque non agibili al cento per cento. Ci sono anche dei trattori agricoli che cercano di fare breccia, ma non penso che siamo noi in grado di poter gestire un’emergenza del genere. Magari uno ha delle responsabilità e fa più danno di quanto già ne è dato”.
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GM