Calciomercato, scintille Milan-Cagliari nell’ultimo giorno di mercato

Adriano Galliani (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)
Adriano Galliani (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Il Milan conclude la sua campagna acquisti estiva col prestito di Mati Fernandez dalla Fiorentina. Nella giornata di ieri si erano fatti i nomi più disparati, da Wilshere a Fabregas, ed altri, ma alla fine è arrivato il cileno della viola. Con un giallo, però. Il club rossonero, infatti, è stato accusato dal Cagliari di aver commesso una scorrettezza. I fatti sono questi. In mattinata il club sardo aveva praticamente chiuso l’accordo col giocatore, ma mancavano ancora dei dettagli da limare con la Fiorentina. Nel corso della giornata questi dettagli erano stati sistemati e in serata Mati Fernandez viaggiava verso la Sardegna. Finchè il suo procuratore l’ha avvisato che il Milan, il quale aveva fallito gli altri obiettivi, lo voleva a tutti i costi e soprattutto lui era una richiesta di mister Vincenzo Montella, che l’aveva avuto con sè proprio a Firenze. Ecco allora che col Cagliari si è bloccato tutto e nel giro di due ore, a pochi minuti dallo scoccare delle 23, termine del calciomercato, Mati era un nuovo giocatore del club rossonero.

Qua però esplode la rabbia del Cagliari attraverso il Direttore Sportivo Stefano Capozucca, il quale ha fatto questa dichiarazione di fuoco: ”Non discutiamo la scelta del calciatore. Riteniamo ingiusto che l’intermediario della trattativa sia stato Pablo Cosentino”. Ma chi è Pablo Cosentino? E’ un agente argentino che un paio d’anni fa, quando faceva il vice presidente al Catania, era stato radiato per essersi praticamente comprato la salvezza del club siciliano in Serie B. Già qualche settimana fa La Gazzetta dello Sport aveva sollevato alcuni dubbi sul lavoro da intermediario che continuava a svolgere a favore del Milan, poichè amico dell’Ad dei rossoneri Adriano Galliani, ma lo stesso club lombardo si era affrettato a smentire. Ora questa accusa e un trasferimento che ora potrebbe anche saltare o comunque finire in Tribunale.

Marco Orrù