Incredibili storie lanciate su Twitter che si trasformano in libri originali? È raro, ma succede, soprattutto se è David Mitchell a idearle. Sì, avete capito bene: quel David Mitchell, il creatore de L’atlante delle nuvole diventato poi un film (Cloud Atlas) per la regia di Lana e Lilly Wachowski.
Ed è Frassinelli Editore a portare nelle librerie italiane la sua ultima opera, I custodi di Slade House, un’avvincente favola gotica in cui si mescolano sapientemente i generi fino al climax finale. Un romanzo appassionante che unisce magistralmente l’orrore macabro di Lovecraft, la fantascienza di Philip K. Dick, il terrore sovrannaturale di Stephen King, il fantasy inquietante di Crimson Peak di Guillermo del Toro, il giardino stregato di The wishing-chair di Enid Blyton, il concetto dei quarantanove giorni del buddismo zen (il periodo che serve all’anima per lasciare questo mondo. Prima della rinascita, i defunti diventano spiriti che errano tra i vivi. E i familiari devono mantenere un comportamento positivo per non ostacolarli in questo percorso), riferimenti alla serie tv American Horror Story, l’illusione della realtà de Le ore invisibili, l’equivoco della prospettiva di Escher e i suoi strabilianti processi ricorsivi, quali l’effetto Droste.
Insomma, un libro corposo e caleidoscopico con un mosaico di sottotesti letterari, dove la storia narrata sembra semplice, ma non lo è. Chi sono i protagonisti e cosa succede loro? Dunque, voltato l’angolo di una via di Londra, proprio dove occhieggiano le vetrine di un popolare pub inglese, lungo il muro di mattoni che costeggia un vicolo buio e strettissimo, c’è l’ingresso di Slade House. È lì che vengono accolte le vittime designate. La prima reazione è l’istinto di fuggire, ma allontanarsi è impossibile. Perché? Be’, ogni nove anni, il 31 ottobre per la precisioni, gli inquilini della casa (una sinistra coppia di gemelli che fa tanto Shining) invitano nella loro dimora una persona speciale, sola o semplicemente diversa: un adolescente precoce, un poliziotto fresco di divorzio, un timido studente universitario. Ma che cosa accade lì dentro? Per chi lo scopre, è già troppo tardi…
In sostanza, la trama è dark ed è suddivisa in cinque sezioni autonome, ognuna ambientata a nove anni di distanza, dal 1979 al 2015. Ogni episodio descritto sembra a sé, ma in verità, oggetti e personaggi ritornano in un sottile incastro di rimandi strabilianti. Costituiscono l’eco dell’intera narrazione e rendono viva e vigile l’attenzione del lettore (uno spillone d’argento con la testa di volpe, un’ombra femminile alla finestra, il gioco “volpe e segugi”, che andando avanti con la lettura si trasforma nel nome di un pub, ecc.).
Di fatto, i protagonisti (Nathan, un bambino problematico che fa abuso di Valium; una teenager bella in carne; una ragazza lesbica; un poliziotto solitario; Marinus, una psichiatra di colore) non si conoscono tra loro e sono ignari del fatto che hanno la capacità di relazionarsi con un’altra dimensione. Sono tutti infelici e tutti hanno una magnifica profondità psicologica. È la loro vulnerabilità a farli cadere nella trappola di Slade House. E quando varcheranno la soglia di quella casa maledetta, da lì non torneranno più indietro.
Di per sé, l’impianto letterario è solido e l’ambientazione che si respira tra le righe è forte ed immaginifica, sempre in bilico tra horror, dark, fantasy e paranormal. In sostanza, I custodi di Slade House è un potente mix di costrutti narrativi che offrono specchi labirintici dove i personaggi si smarriscono loro malgrado, ma regalano ai lettori temi importanti su cui riflettere, come la perenne lotta tra il Bene e il Male, il sogno ambizioso dell’immortalità, il desiderio di vedere l’aldilà, ecc.
Quindi, se amate le ghost stories o i romanzi dell’orrore dalle venature metafisiche, non perdetevi l’ultima fatica di David Michell che saprà stregarvi senz’ombra di dubbio, e se volete essere davvero arditi, leggetevi I custodi di Slade House il 31 ottobre. È un libro perfetto per la notte delle streghe!
Silvia Casini
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