
Nove persone sono state ferite a coltellate da un americano di origini somale, Dahir Adan, nel centro commerciale Crossroads Center di St. Cloud, una tranquilla cittadina di 65 mila abitanti, a nord est di Minneapolis, nel Minnesota. Secondo ‘Star Tribune’, l’attentatore era nato in Africa 22 anni fa e viveva negli Usa da 15 anni. Il capo della polizia locale, Blair Anderson, ha spiegato: “Abbiamo avuto conferma che ha chiesto ad almeno una persona se fosse musulmana prima di aggredirla e prima di attaccare ha inneggiato ad Allah”.
Poco dopo, è arrivata la rivendicazione di quanto avvenuto da parte del Daesh: “Era un soldato dello Stato islamico, ha compiuto l’operazione per colpire i cittadini dei Paesi della Coalizione crociata”, si legge su Amaq, il network dell’Isis, mentre anche l’Fbi segue la pista del terrorista solitario e cerca connessioni – che per ora mancano – con l’esplosione di un ordigno a Manhattan. “Vado al mall per comprare un iPhone 7”, ha detto alla famiglia Dahir Adan, prima di uscire di casa, secondo quanto riportano i media locali.
Il giovane si è diretto al centro commerciale indossando la divisa d’ordinanza della società di sicurezza privata per cui lavorava. Improvvisamente ha iniziato a colpire a caso le persone con un coltello, mentre inneggiava ad Allah. Ha raccontato un testimone: “All’improvviso abbiamo sentito dei rumori e abbiamo pensato che qualcuno fosse caduto su uno scaffale. Tutti hanno iniziato a correre, e abbiamo visto tutti venire nella nostra direzione”. A identificare Dahir Adan è stata la stessa comunità somala locale, attraverso il suo leader, Abdul Kulane, che ha parlato di un giovane senza precedenti violenti, conosciuto come studente brillante dell’Apollo High school e poi della St. Cloud State university.
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GM