All’Italia l’Europa non piace più

Bandiera Europa (WOJTEK RADWANSKI/AFP/Getty Images)
Bandiera Europa (WOJTEK RADWANSKI/AFP/Getty Images)

All’Italia l’Europa non piace più, lo si era capito da tante cose, ma ora a confermarlo ci pensa uno studio condotto dall’Istituto Demos. Appena il 27% dei cittadini italiani, infatti, ha espresso ancora fiducia nell’istituzione, per il resto si può parlare di una vera e propria disaffezione nei confronti dell’Unione Europea da molti vista come un progetto senza ne capo ne coda. Sul pensiero della gente grande influenza la sta avendo anche la paura per il terrorismo che negli ultimi mesi serpeggia forte nel nostro continente. Solo il 15% degli intervistati, infatti, sarebbe ancora favorevole alle frontiere libere, per il restante 85%, invece, sarebbe più giusto ripristinare le vecchie dogane.

Il ripristino delle vecchie dogane sarebbe richiesto specialmente da chi vota per il centro-destra (soprattutto Lega Nord) e Movimento 5 Stelle, più morbidi in tal senso, invece, gli elettori del centro-sinistra. Per quanto concerne gli studenti, invece, abituati a scambi culturali con altre università e “amicizie europee” intrattenute grazie ai social ci sarebbe una maggiore propensione a lasciare le frontiere libere così come lo sono oggi. In tal senso in Svizzera, proprio in queste ore, con il 58% dei “Si” è passato il referendum “Prima i nostri”. La legge proposta prevede il dare un occhio di riguardo ai lavoratori nativi svizzeri. Nello stato elvetico, infatti, sono tanti gli italiani che pur conservando la residenza e il domicilio nel nostro paese vanno a lavorare in Svizzera e con questo provvedimento si vuole limitare proprio tale migrazione per salvaguardare il lavoro dei ticinesi nativi. La Svizzera pur non facendo parte dell’Unione Europea ha comunque alcuni accordi siglati con quest’ultima per permettere alcune facilitazioni ai cittadini dell’UE. Tale referendum però potrebbe molto probabilmente rompere tali accordi e portare una sorta di discriminazione nei confronti dei tanti italiani che ogni giorno varcano i confini nostrani semplicemente per andare a lavorare.

Antonio Russo