
Dopo il sequestro di quasi due milioni di euro che Fabrizio Corona avrebbe intascato in nero per le sue ospitate nei locali della movida di tutta Italia, per l’ex paparazzo dei vip sono scattate poco fa le manette. Insieme a lui, è finita in carcere Francesca Persi, titolare dell’Atena, agenzia che si occupa di eventi e promozioni, per “intestazione fittizia di beni”. L’ex fotografo ha anche l’aggravante di aver commesso il fatto durante l’affidamento in prova ai servizi sociali. L’operazione è stata effettuata dalla Squadra Mobile di Milano. Secondo l’ipotesi della Direzione investigativa Antimafia, Corona avrebbe fatto gestire alla Persi gli introiti in nero delle sue serate: un milione e settemila euro sono stati recuperati in un sottotetto qualche giorno fa, ma i soldi sono quasi certamente di più.
Il procuratore aggiunto della Dda Ilda Boccassini e il pm Paolo Storari, che hanno chiesto e ottenuto l’arresto di Corona, hanno contestato all’ex agente fotografico la “professionalità nel reato”, prevista dall’articolo 105 del codice penale. Immediatamente è stato revocato l’affidamento ai servizi sociali. La libertà di Fabrizio Corona è durata appena sedici mesi: a giugno dello scorso anno, ha concluso il periodo di detenzione nel carcere dell’Opera di Corona, condannato a 13 anni per una serie di reati molto gravi come bancarotta ed estorsione aggravata, ed è stato affidato alla comunità Exodus di don Mazzi. Il suo ritorno alla libertà è diventato subito virale, con Corona che sin dal primo giorno ha pubblicato i primi selfie con alcuni volontari della comunità e sulla sua fanpage di Facebook. Molte le polemiche per le sue ospitate nelle discoteche, mentre don Antonio Mazzi lo aveva difeso: “È vero che Corona ha fatto cretinate inspiegabili e smargiassate infinitamente stupide. Ho parlato a lungo con lui di queste cose. La giustizia, però, l’ha trattato in modo assurdo”.
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GM