“Dario Fo con me è stato razzista, non mi è mai piaciuto”

(FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
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“Quando muore una persona, ovviamente, cordoglio. Però, nessuna ipocrisia. Dario Fo non mi era mai piaciuto, l’ho considerato sempre un uomo violentemente di parte, un uomo che violentemente ha diviso il Paese”, così l’ex ministro Renato Brunetta, oggi capogruppo alla Camera di Forza Italia, ha ricordato Dario Fo, premio Nobel per la letteratura, scomparso a novant’anni. Dice l’esponente azzurro intervenendo a Radio Anch’io su Radio Uno: “Ricordo a tutti le polemiche che ci furono quando gli venne assegnato il Nobel. Nessuna ipocrisia, io non sono un ipocrita”.

Da parte di Brunetta vi è anche del risentimento personale: “Nei miei confronti si è espresso in maniera razzista, facendo riferimento alla mia altezza, per esempio. E questo lo dico con grande amarezza e con grande dolore”. Quindi sottolinea: “Penso che un premio Nobel, un grande uomo come viene descritto non doveva far polemiche con avversari politici usando questi strumenti o questi schemi mentali. Io dico pace all’anima sua, onore a Dario Fo che è morto, perché sono diverso da lui e sono diverso dalla sua cultura”.

Polemico anche il ‘commiato’ del segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini: “È morto Dario Fo, bravo artista, una preghiera. Per lui io e i leghisti eravamo razzisti, egoisti, ignoranti? Vabbè, acqua passata, non porto rancore, doppia preghiera”. Sono le uniche voci fuori dal coro tra i tanti messaggi di cordoglio che arrivano in queste ore da parte del mondo politico, come quello di Giuseppe Sala, sindaco di Milano: “Dario Fo è cultura infinita. La sua morte lascia un vuoto incolmabile da altri”.

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GM