
Nell’ultimo sondaggio Abc/Washington Post, lo stesso che una settimana fa dava Hillary Clinton con 12 punti di vantaggio, viene ora ribaltato il risultato. Sarebbe infatti Donald Trump a essere adesso in vantaggio, anche se di un solo punto percentuale, 46% a 45%. Tutte le altre rilevazioni attribuiscono a Hillary Clinton margini di vantaggio che vanno dal 5% del Wall Street Journal/Nbc al 3% della Fox e al 4% della Cnn per scendere al 2,2% con 263 grandi elettori sicuri (ma ne servono 270 per vincere) pronosticati da Real Clear Politics, ma come sempre avviene nel corso delle elezioni Usa il risultato finale rischia fino all’ultimo di essere appeso a un filo.
La campagna elettorale va avanti e mentre da una parte Hillary Clinton continua a far leva sul voto delle donne e sulle frasi sessiste di Donald Trump, dall’altra il candidato repubblicano sostiene che una vittoria della sua avversaria provocherebbe “una crisi costituzionale”, poiché questa rischierebbe di finire sotto inchiesta da presidente per le email segrete della Fbi. Hillary Clinton replica a queste accuse: “Ho fatto un errore e l’ho ammesso, ma non c’è nulla di nuovo. Chiediamo che l’Fbi agisca al più presto e non usi due pesi e due misure”. Sulla vicenda interviene anche la Casa Bianca, pur rimanendo molto fredda sul comportamento del direttore dell’Fbi, Comey, dicendo: “Non condanniamo e nemmeno difendiamo il suo operato”. A pochi giorni dalle elezioni presidenziali, previste l’8 novembre, dunque, la situazione resta complessa e anche sul fronte repubblicano il ricompattamento intorno a Donald Trump va avanti anche se in maniera faticosa.
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GM