Caso Ragusa, l’accusa contro Logli diventa doppia

Roberta Ragusa e Antonio Logli (foto dal web)
Roberta Ragusa e Antonio Logli (foto dal web)

Come era già accaduto durante l’udienza preliminare dello scorso anno davanti al giudice Giuseppe Laghezza quando il pubblico ministero Aldo Mantovani venne affiancato dal consigliere Antonio Giaconi, all’epoca facente funzioni di procuratore capo della Repubblica di Pisa anche all’udienza preliminare-bis che vede Antonio Logli imputato di omicidio volontario e distruzione di cadavere nei confronti della moglie Roberta Ragusa avverrà la stessa cosa. Il pm titolare dell’inchiesta infatti apparirà davanti al giudice Elsa Iadaresta, insieme a Alessandro Crini, l’attuale capo della Procura della Repubblica pisana. I due chiederanno con forza e convinzione il rinvio a giudizio del marito della donna, che sembra essere svanita nel nulla la notte fra il 12 e il 13 gennaio 2012 dalla sua abitazione in via Dini a Gello di San Giuliano Terme. Ed era stato proprio il procuratore Crini a firmare il ricorso in Cassazione, poi unito a quelli presentati dalla Procura di Pisa e dalle parti civili (i familiari di Roberta e l’associazione Penelope) – che fu accolto dalla Corte Suprema che lo scorso marzo annullò la tanto discussa sentenza del giudice Laghezza di non luogo a procedere nei confronti di Antonio Logli.

Intanto in attesa dell’udienza emergono indiscrezioni sulla presunta fine del rapporto amoroso tra l’uomo accusato di omicidio e la sua compagna ed ex amante Sara Calzolaio. La donna a quanto pare avrebbe abbandonato l’uomo e sarebbe forse pronta a cambiare la sua versione della vicenda. L’ex babysitter dei figli di Roberta Ragusa aveva sempre dichiarato di credere nell’innocenza di Logli, ma le cose potrebbero essere cambiate.

F.B.