
I resti di due piccoli cuccioli di leone sono stati conservati nei ghiacchiai perenni russi per più di 30.000 anni, come indicato in uno studio. I resti dei due animali sono stati ribattezzati Uyan e Dina e non si conosce il loro sesso, mentre gli esperti ritengono che sono stati schiacciati dal “vasto crollo di detriti” nella loro tana. Avevano appena una settimana di vita quando sono morti e a lungo si è pensato che avessero 12mila anni, mentre studi successivi hanno stabilito che hanno tra i 39mila e i 57mila anni.
Nella stessa zona, sono stati rinvenute le ossa di un mammut lanoso che ha circa la stessa età, un bisonte della steppa, delle renne e un lupo. Uno dei cuccioli era conservato quasi esattamente come sarebbe stato quando migliaia vivo di anni fa. I risultati sono stati recentemente presentati al 2016 Society of Vertebrate Paleontology da ricercatori del Mammoth Site of Hot Springs nel Sud Dakota. Il dottor Albert Protopopov ha rivelato che i cuccioli sono scoperti lo scorso anno “con tutte le loro parti del corpo: pelliccia, orecchie, dei tessuti molli e persino i baffi”.
Quest’anno il guru della clonazione, il sudcoreano Hwang Woo-suk, ha preso campioni dal cucciolo, ma le condizioni del Dna sono pessime e quindi non è possibile alcun esperimento di clonazione. La scoperta è stata fatta nell’Ujandina, un fiume congelato in Yakutia, Russia. Il dottor Protopopov ha detto: “Confrontandoli con i moderni cuccioli di leone, pensiamo che questi due erano molto piccoli, forse una settimana o due”. I due piccoli leoni infatti avevano ancora i denti da latte e gli occhi non erano aperti del tutto.
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GM