
Prosegue la sequenza sismica nel Centro Italia, dopo i devastanti terremoti del 24 agosto prima, con epicentro nella zona di Amatrice, che ha provocato quasi 300 vittime, e di fine ottobre poi tra Norcia e l’Alto Maceratese, dopo una notte e una mattinata relativamente tranquilla, con appena un evento sismico di magnitudo superiore a tre. Tre sono state invece le scosse di magnitudo 3.4 e 3.3 registrate in appena un’ora. La prima si è verificata alle 16:57 con epicentro in provincia di Macerata, a tre chilometri da Monte Cavallo e sette da Pieve Torina e Visso, a una profondità di otto chilometri; la seconda qualche minuto dopo nel rietino, tra Accumoli e Amatrice, a undici chilometri di profondità; infine una nuova scossa di magnitudo 3.4 è stata avvertita nel maceratese, tra Ussita e Acquacanina, alle 18:23.
Preoccupa intanto un nuovo sciame sismico che si è attivato più a nord ovest, tra Trevi e Spoleto: la prima scossa si è verificata l’altra notte, con magnitudo 2.2 alle 2:44, mentre l’evento più rilevante ha avuto magnitudo 3.3 e si è verificato intorno alle 21 di martedì sera. Intanto, arrivano le parole del presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni, il quale in un incontro con la stampa estera ha spiegato che la sequenza sismica nella zona potrebbe “durare a lungo” e “non si possono escludere nuovi eventi importanti. Abbassare la guardia può essere pericoloso”.
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GIUSEPPE GABRIELE MASTROLEO