Lo sciame sismico si sposta: paura tra la popolazione

(Giuseppe Bellini/Getty Images)
(Giuseppe Bellini/Getty Images)

Continua a preoccupare la sequenza sismica nel Centro Italia, dopo i devastanti terremoti del 24 agosto prima, con epicentro nella zona di Amatrice, che ha provocato quasi 300 vittime, e di fine ottobre poi tra Norcia e l’Alto Maceratese. Solo due giorni fa c’erano state oltre cinquanta scisse nella notte, tutte di magnitudo superiore a due, la più forte delle quali alle 07.13; la magnitudo è stata di 3.7 e l’epicentro tra Accumoli e Amatrice. Preoccupa intanto un nuovo sciame sismico che si è attivato più a nord ovest, tra Trevi e Spoleto: la prima scossa si è verificata l’altra notte, con magnitudo 2.2 alle 2:44, mentre l’evento più rilevante ha avuto magnitudo 3.3 e si è verificato intorno alle 21 di ieri sera. Oggi pomeriggio la conferma che l’incubo non è finito con una nuova scossa di magnitudo 4.2 che è stata avvertita a quattro chilometri da Accumoli con epicentro ad una profondità di 10 km nella zona di Rieti.

Ad aumentare la preoccuapzione sono arrivate anche le parole del presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni, il quale in un incontro con la stampa estera ha spiegato che la sequenza sismica nella zona potrebbe “durare a lungo” e “non si possono escludere nuovi eventi importanti. Abbassare la guardia può essere pericoloso”.


GM