Poliziotto arrestato, ecco le intercettazioni choc

14079527_10209463047045948_24581594282775070_n-2Alessio Condò, 29 anni, agente di polizia in servizio all’ufficio Immigrazione della Questura di Milano aveva trovato un modo tutto suo e totalmente illegale per “arrotondare” lo stipendio da semplice poliziotto. Sostanzialmente, come dice lui stesso nelle intercettazioni ambientali effettuate durante le indagini, voleva “una vita figa” e per questo aveva messo in piedi un sistema di permessi di soggiorno in cambio di soldi e cocaina. E proprio la positività ad un test anti droga aveva fatto scattare la sospensione e la successiva inchiesta. La vita del poliziotto Alessio Condò era fatta di movida notturna, serate in discoteca, belle macchine e festini a base di droga. Ecco il quadro che emerge dalle intercettazioni: “”Che bella quella macchina, è una Golf”, dice Condò mentre è alla guida della sua auto, rivolgendosi a un amico. “Eh… ma mica tu te la puoi permettere”. “Come no, che ne sai – risponde Condò – io guadagno 1.500 euro di base come stipendio della polizia, ma io mica vivo solo con quelli… perché io con gli “extra” arrivo a guadagnare 4.000 euro al mese. Io arrotondo…”. Non solo credeva di essere molto furbo, ma disprezzava anche i suoi colleghi che facevano il proprio dovere: “E dove vanno questi, ma guarda questi come corrono, guarda, guarda, ma che credono di fare? Ma dove vanno sti…”. Si riferiva alle auto di polizia e carabinieri che vedeva sfrecciare e che sentiva con le sirene accese. Adesso la “vita figa” di Condò ha avuto una brusca interruzione. L’agente di polizia si trova agli arresti domiciliari con le accuse di false attestazioni, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, accesso abusivo alle banche dati della polizia e favoreggiamento.

F.B.