
Il paese è ancora scosso dal terribile incidente avvenuto pochi giorni fa a Croydon. Sette morti e oltre 50 feriti: è questo il bilancio dell’incidente avvenuto nella periferia sud di Londra, a causa del deragliamento di un tram. Tutto è successo intorno alle 6 del mattino, quando un tram si è ribaltato in seguito appunto a un deragliamento. I sopravvissuti hanno raccontato l’incubo dei momenti immediatamente successivi. Tom Dale, 20 anni, stava andando a lavorare con il suo vecchio amico Dane Cinnery, 19 anni, quando è avvenuto l’incidente. Dopo lo schianto, Tom ricorda di essersi guardato attorno in cerca del suo amico, ma riusciva a vedere solamente una sua scarpa proprio dov’era seduto: “Era come camminare su un campo di battaglia”, ha dichiarato. Un altro sopravvissuto al disastro ha paragonato l’accaduto ad un film horror. Per l’incidente il conducente è stato accusato di omicidio colposo. “C’era una ragazza che era sopra di me e sembrava messa male. Stava sanguinando molto, non credo ce l’abbia fatta”. ha dichiarato Martin Bambford, trentenne addetto alle pulizie, che ha poi proseguito nel racconto: “La gente aveva gambe rotte e ferite alla testa. C’era sangue ovunque, è stata una carneficina”. Martin racconta di aver gridato al conducente se fosse tutto ok: “Mi ha risposto ‘credo di essere svenuto’ “. Stando alle fonti il conducente avrebbe dichiarato lo stesso alle forze dell’ordine. La scorsa notte il 42enne è stato provvisoriamente rilasciato su cauzione. Martin ha raccontato anche un particolare rilevante sulla vicenda: “Normalmente la curva viene affrontata ad una velocità di 10 Km/h. Questa è stata fatta a 80-100 km/h. È come catapultare tutti verso il lato opposto della carrozza, persona sopra persona”. Il limite di velocità per la curva dove è avvenuto l’incidente è fissato a 20 Km/h. I rilievi effettuati dalle autorità locali hanno evidenziato come effettivamente il tram stesse procedendo ad una velocità “significativamente superiore” a quella indicata dal limite.
Più di 100 operatori sanitari hanno lavorato alacremente per sei ore nel tentativo di liberare tutte le persone intrappolate nel tram distrutto. L’ultimo ferito estratto dalle lamiere è stato infatti portato in ospedale intorno a mezzogiorno. Una vera e propria lotta contro il tempo. Il Pm Theresa May si è congratulato con loro per lo sforzo profuso nel trasferire in ospedale i 51 feriti, di cui 43 in grado di camminare con le proprie gambe. I rimanenti 8 hanno riportato gravi lesioni, tre in particolare a rischio di morte. Grande lavoro dunque anche per i chirurghi, intenti ad evitare che salisse il bilancio delle vittime. Rui De-Sa prende il treno ogni giorno da anni e ha riportato una slogatura di un braccio e una contusione ad un piede: “Prendo il tram quotidianamente da 9 anni e mezzo e non l’ho mai visto andare così forte. Ero seduto guardando Facebook sul telefono e all’improvviso tutto è diventato nero. Si sentivano solo urla e lamenti, la gente era ovunque sul pavimento. Volevo chiamare mia moglie, ma il telefono si era rotto. Tutti cercavano di raggiungere i propri telefoni. Ho chiesto ad un uomo se potevo prendere in prestito il suo, così ho chiamato mia moglie per avvisarla che io stavo bene ma che molti altri erano messi male. L’ambulanza è arrivata dopo una decina di minuti, seguita da un’altra cinque minuti dopo. Le persone picchiavano contro le pareti del tram, urlando e chiedendo disperatamente dell’acqua”. Poi Rui ha raccontato dei primi soccorsi ricevuti: “La polizia ha fatto uscire le prime persone e ha cominciato a prestare i primi soccorsi a quelli che sanguinavano. Abbiamo aspettato che si prendessero cura delle persone che ne avevano più bisogno, poi siamo stati portati con un autobus in ospedaale”. L’uomo ha rivelato di sentirsi molto fortunato: “In un certo senso io sono molto fortunato, non ho nulla di grave, forse il mio cappuccio ha protetto la testa. Ad altri è andata decisamente peggio. Il mio pensiero va alle famiglie che hanno perso i loro cari. Un uomo accanto a me non aveva la testa. Ogni volta che chiudo gli occhi vedo quel corpo”.
L’uomo ha raccontato come la corsa in tram fosse cominciata come ogni altra: “Ogni giorno le stesse facce, saluti tutti educatamente perchè sono le persone con cui viaggi ogni giorno. Di solito c’è anche una madre con due bambini che prende questo tram, fortunatamente nelle ultime settimane non l’ho più vista”. La tragedia tuttavia sembrava essere nell’aria. Qualche settimana fa infatti il pendolare Andy Nias aveva postato su Facebook il proprio spavento: “Il conducente del tram ha appena affrontato la curv per Sandilands a 60 Km/h!! Giuro che il tram si è sollevato su un lato”. Quella che è una sorta di scatola nera del tram è stata recuperata dalle forze dell’ordine ed è sotto analisi. Un portavoce della British Transport Police ha dichiarato: “Ci sono diverse possibilità al vaglio delle autorità, dallo svenimento alle condizioni meteo”. Le autorità locali, compreso il sindaco di Londra Sadiq Khan, hanno espresso le proprie condoglianze alle famiglie delle vittime di questo disastro.
S.L.