
Processo particolarmente pittoresco quello che ha visto protagonista Alexander Scott Wagar, 29enne accusato di stupro nei confronti di una ragazza di 19 anni. L’accusato era stato assolto nel 2014, ma ad oggi il processo è stato riaperto in seguito all’emergere dei commenti quanto meno inopportuni da parte del giudice Robin Camp, colui che ha emanato la sentenza. Durante il processo, la vittima aveva infatti ricevuto un trattamento rude e poco corretto sia dall’accusa che dal giudice in questione. In principio l’avvocato difensore di Wagar le aveva chiesto se fosse stata attratta dal membro particolarmente grande dell’uomo, ma la ragazza aveva risposto di essere interessata solo alle donne. In seguito il difensore aveva continuato affermando che il rapporto era stato consensuale, dato che la ragazza aveva anche chiesto a Wagar se avesse avuto con lui il preservativo, cosa a sua volta negata dalla ragazza. Secondo la testimonianza della vittima, durante una festa a Calgary l’uomo l’aveva forzata ad entrare in un bagno, bloccato la porta e abusato di lei per circa 20 minuti.
Da lì i commenti del giudice, che aveva chiesto il perché la ragazza non si fosse opposta al rapporto sessuale, invitandola a chiudere le gambe per evitare la penetrazione. Come se non bastasse si era riferito alla vittima più volte come “l’accusata”, quando in realtà ad essere sotto processo era Wagar. Il Canadian judicial council ha aperto un indagine sulla condotta del giudice Camp, rimuovendolo dal suo ruolo e riaprendo dunque il processo. Nonostante tutto l’imputato continua a dichiararsi innocente, affermando che la ragazza era concorde nel rapporto sessuale avuto in quella festa. Le indagini continuano, si scoprirà da parte di chi è la ragione?
C.C.