
Lei, insospettabile assistente scolastica 50enne. Lui, giovane e focoso studente non ancora maggiorenne. A coglierli nel vivo di un incontro hot sono stati i figli della donna, che risponde al nome di Shelly Jensen, uno di 7 anni e l’altra poco più grande. Il ragazzo che ha fatto perdere la testa alla signora di mezz’età (nonché madre di quattro figli) ha 17 anni e ha raccontato di aver fatto sesso con lei ben tre volte in altrettante settimane. I due si incontravano nella casa di lei a Lawrence, nel Wisconsin. Jenson resterà per tre anni in libertà vigilata: il suo nome compare nel registro delle persone accusate di abusi sessuali, dove dovrà apporre la sua firma per 15 anni. Dopo aver inizialmente tentato di negare ogni addebito, sostenendo di aver portato il ragazzo a casa sua perché aveva “una situazione familiare difficile”, dinanzi al giudice si è detta dispiaciuta per aver compiuto delle “scelte sbagliate”, invocando clemenza e comprensione. Ma il magistrato, Tim Hinkfuss, è stato inflessibile: “Possiamo chiamarlo come vogliamo, ma è e resta un’aggressione sessuale”.
Durante la lettura della sentenza, lo scorso venerdì, lo stesso giudice ha aggiunto che i professionisti che operano nel settore scolastico e educativo dovrebbero attenersi a standard di comportamento più rigorosi, proprio perché hanno a che fare con bambini e ragazzi. Jensen è stata arrestata lo scorso giugno e ha poi raccontato di aver cominciato a frequentare il 17enne dopo averlo aiutato a fare i compiti di inglese e matematica. A denunciarla è stato il suo ex marito, che ha raccontato alla Polizia quanto avevano scoperto i figli. Naturalmente la West De Pere High School l’ha sospesa dal suo incarico.
EDS