“Marine Le Pen è razzista, non intervistatela” – VIDEO

(MARTIN BUREAU/AFP/Getty Images)
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“Un Adolf Hitler senza uniforme”, così decine di contestatori hanno definito la leader del Front National, Marine Le Pen, chiedendo alla televisione britannica BBC di non intervistarla. Così, dopo ore frenetiche, il presentatore della BBC Andrew Marr è stato costretto a difendere la decisione dell’emittente di trasmettere l’intervista. Il conduttore ha ammesso che l’intervento potrebbe sembrare controverso, ma si è poi rivolto ai contestatori sottolineando come Marine Le Pen, la prossima primavera, potrebbe divenire presidente della Repubblica Francese.

Prima che l’intervista pre-registrata andasse in onda, Andrew Marr ha parlato agli spettatori: “Ora so che questa mattina alcune persone si sentono offese perché ho intervistato Marine Le Pen e perché mandiamo in onda questa intervista il giorno del Remembrance Sunday (La giornata che nel Regno Unito commemora le vittime dei due conflitti mondiali del ‘900, ovvero la domenica più vicina all’undici di novembre, ndr). Tuttavia Marine Le Pen potrebbe diventare il prossimo presidente francese in primavera. Questa settimana, subito dopo la vittoria di Trump alle presidenziali americane, ha dichiarato che tutto il mondo è cambiato e che un nuovo ordine aspira a sostituire quello vecchio. Cosa vuol dire questo? In fin dei conti noi siamo un programma d’informazione e non credo che la maniera migliore per ricordare i caduti sia censurare fatti e dichiarazioni riguardanti la prossima grande sfida per la sicurezza dell’occidente”.

Il leader laburista Jeremy Corbyn ha parlato brevemente alle persone accorse a protestare fuori dagli studi della BBC. Ha dichiarato che molte persone sono arrabbiate per via del linguaggio che la Le Pen utilizza quando parla delle minoranze in Francia. La portavoce del partito laburista, Angela Rayner, ha scritto su Twitter: “Marine Le Pen che parla da Marr durante la Remembrance Sunday? Perché non intervistare i nostri veterani che hanno combattuto i fascisti e perso così tanti compagni? Molto male BBC!”. “Il punto non è mandare in onda la Le Pen. Il punto è decidere di farlo in questa giornata” – ha detto il parlamentare laburista senza incarico Jamie Reed. Le maggiori critiche riguardano la coincidenza tra l’intervista a Marine Le Pen e la Remembrance Sunday, ovvero la ‘domenica della commemorazione’ delle vittime inglesi della Grande Guerra e di tutti i conflitti.

Anche Tristram Hunt, uno storico deputato laburista sottolinea il tempismo sbagliato: “E’ decisamente grottesco vedere Marine Le Pen da Marr il giorno in cui noi tutti rendiamo omaggio alla memoria di chi ha combattuto contro il fascismo. Ci sono tempo e luoghi per certe cose. La Remembrance Sunday non è il momento adatto”. Poi ha aggiunto: “La guerra al Kaiser fu, in parte, una guerra al fascismo. La Le Pen è sintomo di un ritorno a quegli impulsi oscuri”. Intervistata da Robert Peston della ITV, Suzanne Evans, che è in corsa per diventare leader del partito euroscettico UKIP, ha preso le distanze da Marine Le Pen: “Sono rimasta allibita, dice che la Francia è piena, che non vogliono altri migranti. Tutto questo è molto distante dalla politica dell’UKIP. Noi vogliamo accogliere le persone che possono dare un contributo e vogliamo avere un sistema di immigrazione che sia equo e che tratti tutte le persone allo stesso modo. Siamo lontani anni luce da Marine Le Pen”.

Queste le dichiarazioni rilasciate dalla stessa Marie Le Pen: “La vittoria di Donald Trump è il primo mattone nella costruzione di un nuovo mondo destinato a rimpiazzare quello vecchio. Ovviamente dobbiamo comparare questo successo con il rifiuto della Costituzione Europea da parte del popolo francese, ed anche con il voto che ha sancito l’affermazione della Brexit e dei movimenti di stampo nazionalistico. Tutto ciò è in pratica un referendum contro il virus della globalizzazione che ci è stato imposto e che ha mostrato in maniera evidente oggi tutti i suoi limiti. C’è una discussione molto attuale sull’immigrazione in Europa e sulla quale non c’è divergenza di vedute tra l’UKIP (il Partito Indipendentista Britannico, ndr) ed il Front National, ma lo stesso UKIP magari prova a demonizzare noi del Front National. Non mi sento di perseguire questa strategia perché mi sembra alquanto ridicola. Su una possibile Brexit francese spero che questa domanda venga posta proprio al popolo del mio Paese ed anche a quelli di tutta Europa, perché non c’è modo che l’Unione Europea continui ad esistere in questo modo totalitario. Se chiedessimo alla gente ‘Credete nella UE? Credete in ciò che è diventata?’, sono assolutamente convinta che la risposta sarebbe un forte no e le elite avrebbero un’altra grande sorpresa alla Trump”.

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G.M.

S.L.