Due milioni sul tavolo, il ministro è nei guai

Il ministro arrestato al tavolo insieme a Putin (Websource)
Il ministro arrestato al tavolo insieme a Putin (Websource)

Un arresto in flagranza di reato che ha del clamoroso. Il ministro dello Sviluppo economico russo Alexey Uliukaev, figura di spicco di Mosca e della presidenza di Vladimir Putin, è stato fermato in flagranza di reato mentre riceveva una tangente di 2 milioni di dollari, ottenuta in cambio del parere favorevole del suo ministero all’acquisizione della società petrolifera Bashneft da parte del colosso statale del greggio Rosneft.  A quanto si apprende Alexey Uliukaev era sotto indagine da un anno, il suo telefonino era intercettato e anche il contesto in cui è stato fermato era in realtà una trappola. Infatti i funzionari “portatori” della mazzetta erano in realtà gli agenti del servizio segreto Fsb. In base a indiscrezioni pare che durante l’arresto il ministro avrebbe cercato di “telefonare ai suoi protettori”, e oltre all’accusa di tangente “di dimensioni eccezionali” – fino a 15 anni di carcere – rischia quella per estorsione, in quanto sarebbe stato parte attiva nel richiedere il pagamento per i suoi favori.

In Russia c’è molto fermento per questo scandalo senza precedenti. E iniziano a svilupparsi parecchie teorie dato che è raro che in quel Paese si finisca in carcere per le tangenti. Si tratta con ogni probabilità di un regolamento di conti politico, un’altra mossa del rimpasto tra i suoi collaboratori già messo in atto da Putin da diverso tempo con l’intento di aumentare il numero di persone vicine ai conservatori nazionalisti. Il fatto che sia stato arrestato poche ore dopo la telefonata di Putin con Donald Trump, che probabilmente verrà toccato dalla notizia molto meno di quanto lo sarebbe stata Hillary Clinton, è solo un caso? Intanto è giunta da poco la notizia dell’immediata rimozione del ministro da parte di Putina a “causa della perdita di fiducia”. Lo riportano le agenzie Tass e Interfax citando il portavoce di Putin Dmitri Peskov.

F.B.