Truffa al gioielliere: la decisione dei giudici per Bossi jr

Riccardo Bossi (Youtube)
Riccardo Bossi (Youtube)

Riccardo Bossi, primogenito del fondatore della Lega Nord Umberto Bossi, è stato condannato dal Tribunale di Busto Arsizio a dieci mesi di reclusione con pena sospesa dalla condizionale e a una multa di 100 euro. Riccardo Bossi era stato infatti rinviato a giudizio dopo la denuncia del titolare di una catena di gioiellerie che lo accusa di non aver pagato un orologio e alcuni preziosi acquistati in uno dei suoi negozi a Varese. Secondo l’accusa, il conto da pagare sarebbe di alcune decine di migliaia di euro. Aveva spiegato Bruno Ceccuzzi, titolare della gioielleria Dino Ceccuzzi, con negozi a Busto Arsizio, Como e Varese, che Bossi jr. – già sotto accusa per truffa e appropriazione indebita insieme al padre e al fratello Renzo – “ha acquistato orologio e gioielli dopo Natale e glieli abbiamo consegnati sulla fiducia, anche se non è un nostro cliente abituale, convinti che un personaggio così noto li avrebbe pagati in tempi brevi”. Il gioielliere aveva aggiunto che “è trascorso del tempo e i soldi non sono arrivati”. Non è l’unico episodio che vede coinvolto il figlio maggiore di Umberto Bossi, che a giugno è stato accusato da un benzinaio di Buguggiate, nel varesotto, di non aver pagato carburante per un valore di 1.300 euro. Secondo il rivenditore, per mesi Riccardo Bossi si sarebbe recato da lui per fare il pieno, promettendo che sarebbe passato a saldare il conto, ma non l’avrebbe mai fatto poi. Così il benzinaio ha sporto denuncia ai carabinieri per truffa.

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GM