Gli stranieri non investono più in Italia: i dati del declino

(repertorio, Carl Court/Getty Images)
(repertorio, Carl Court/Getty Images)

Il quadro è disarmante: secondo le statistiche diffuse dall’Ocse, l’Organizzazione per la collaborazione e lo sviluppo economico, tutta l’Unione europea registra un calo di investimenti esteri, ma in una situazione complessiva non certo buona, l’Italia rappresenta il fanalino di coda. I dati di questo declino parlano chiaro: gli investimenti diretti esteri in Italia sono calati del 40,6% rispetto al semestre precedente, passando da 13,2 miliardi di dollari della seconda metà del 2015 agli attuali 7,8 miliardi di dollari del semestre gennaio-giugno 2016.

Il Belpaese è dietro Francia, Germania e Spagna, che nel primo semestre 2016 hanno attratto investimenti diretti pari rispettivamente a 23, 21,4 e 20 miliardi di dollari, con i transalpini che rilevano comunque una perdita di appeal, rispetto agli altri due grandi Stati europei dove gli investimenti invece crescono. Complessivamente, il valore degli investimenti esteri, ovvero di quelli che non giungono direttamente da altri Paesi Ue, è sceso nel primo semestre 2016 a 209,7 miliardi, in calo del 39,3% rispetto ai 345,6 della seconda parte del 2015.

Un calo disarmante, a cui fa da contraltare un aumento degli investimenti nell’area Ocse del 14%, grazie a una crescita esponenziale degli investitori esteri negli Usa e nel Regno Unito. Il nostro Paese è fanalino di coda anche per un altro dato: le filiali italiane di multinazionali sono state tra le meno ‘foraggiate’, nei primi 6 mesi 2016, rispetto al triennio 2013-2015. La situazione però è preoccupante in tutto il mondo, perché complessivamente gli investimenti diretti esteri sono scesi del 5% a 793 milardi di dollari.

TUTTE LE NEWS DI OGGI – VIDEO

GM