Non paga 47 centesimi di Ici, ecco cosa le hanno fatto

La signora mostra la cartella che le è stata recapitata (Websource)
La signora mostra la cartella che le è stata recapitata (Websource)

Nella dichiarazione Ici del 2011, la vecchia tassa sugli immobili, una donna che vive nel comune di Capannori aveva dimenticato di pagare 47 centesimi per un errore ovviamente non voluto. Adesso a distanza di 5 anni si è vista arrivare la relativa multa di 57 euro e ha deciso di denunciare l’accaduto non tanto per l’entità della cifra, quanto per l’iniquità del provvedimento. “Capisco che dietro a questi calcoli stanno delle macchine – racconta amareggiata la signora –, ma certo l’occhio umano avrebbe potuto intervenire considerando l’evidente mia buona fede. È chiaro che nel momento in cui mi reco allo sportello per pagare, quale differenza può farmi versare 47 centesimi in più? Ma perché non si cerca di applicare un po’ di tolleranza in casi come questo?”. Nella raccomandata che le ha recapitato l’ufficio tributi del suo comune si legge: “Grazie alla normativa vigente la signora, accettando quanto stabilito e pagando in tempi rapidi, potrà avvalersi di uno sconto sulla sanzione: anziché 57 euro, dovrà pagarne 23. Compresi i 33 centesimi di arrotondamento ai quali evidentemente il Comune non intende rinunciare”. Uno sconto che sa quasi di beffa per un comune che arrotonda per eccesso i 33 centesimi della multa, ma non accetta una dimenticanza di 47 centesimi da parte di un suo contribuente evidentemente in buona fede.

F.B.