
Recep Tayyip Erdogan continua a destare sdegno in tutta Europa, la sua politica sembra abbandonare giorno per giorno la via democratica per abbracciare quella dittatoriale. In Turchia la situazione sta diventando insostenibile, gli arresti sono all’ordine del giorno e molti sono i parlamentari del partito di opposizione che attualmente sono detenuti. Ora però a creare polemica in paese è una proposta di legge alquanto discutibile.
Il partito fondato da Erdogan, infatti, avrebbe proposto una depenalizzazione per i reati di violenza sessuale su minore nel caso in cui l’atto sia avvenuto con il consenso del minore stesso. Inoltre avrebbero aggiunto una clausola che prevede che l’aguzzino accetti poi di sposare la propria vittima. Alcune organizzazioni hanno già messo in guardia tutti su un possibile aumento del famoso fenomeno delle “spose bambine”, che nel paese hanno già una buona percentuale (15%). Il Ministro della Giustizia turco, Bekir Bozdag però si difende così dalle accuse piovute sul governo: “La protesta non ha senso perché nasce da una distorsione di interpretazione della legge, in molti casi, quando nasce un figlio da un rapporto tra un adulto e una minore l’ospedale avvisa le forze di Polizia e il padre viene subito incarcerato procurando un grave problema finanziario al nascituro. Questa legge serve per risolvere questo problema”. Le tesi sostenute da Erdogan e dai suoi sembrano davvero poco convincenti, nonostante ciò però l’Europa sembra disinteressarsi completamente del problema.
Antonio Russo