
Siamo giunti alla fine della scalata, giochi quasi fatti ormai e Matteo Renzi si affretta a lanciare gli ultimi slogan e fa un importante annuncio: “Manderemo a casa di tutti un depliant” per il “Sì” al referendum. E tutti quelli che dicono che spendiamo soldi pubblici per farlo li quereliamo, poi facciamo un bellissimo fondo e diamo in beneficenza il risarcimento danni”. I sondaggi continuano a dare il “No” nettamente perdente, ma il premier non ci sta e gira l’Italia in cerca di consensi. Ora tocca al sud con Puglia, Basilicata e Campania.
Dopo le lettere inviate agli italiani all’estero quindi arrivano i depliant in favore del “Si” con tanto di scritta: “Se vince il No non cambia nulla”. Sul volantino verrà spiegato come è attualmente strutturato il sistema istituzionale e come potrà cambiare. Inoltre vi sarà un collage di alcuni volti noti della politica schierati sul fronte del “No”. Su quest’ultimo punto Renzi ha molto scherzato: “C’è una parte della vecchia classe politica che è sempre stata a favore delle riforme e ora è contro solo perché vuole tornare. Spero nessuno si spaventi vi mostro una foto dei sostenitori delle riforme. È un gioco delle coppie fantastico: D’Alema e Grillo, per esempio, uno che sostiene la politica e uno l’antipolitica. Vendola e La Russa. E’ bellissimo. Siamo meglio di Maria De Filippi”.
Il premier non vuole personalizzare il referendum
Poi Renzi si sofferma sul suo futuro nel caso di una vittoria del “No”: “Se vince il No, resterà un sistema in cui c’è da fare l’inciucio, l’accordo. E io a galleggiare non sono bravo o mi fate nuotare oppure ci sono persone più brave di me a galleggiare. Non è pensabile che si possa vivacchiare, l’Italia deve cambiare. Io non faccio politica per tenermi aggrappato alla poltrona, se non si può cambiare ditelo: mandiamo gli altri, tenetevi quelli di prima. Non è un problema di personalizzare o non personalizzare”. Il premier poi parla di dove andare a prenderli questi voti: “Se dipendesse dal Pd la vittoria sarebbe assicurata, però non basta e quindi i voti dobbiamo prenderli a destra, da Grillo e dagli altri partiti. Gli italiani devono essere convinti che la riforma è per il Paese, per i nostri figli. Checché ne dica qualche vostro conterraneo, la stragrande maggioranza del Pd è a favore di questo referendum. Io sono convinto che la maggioranza silenziosa degli italiani sta con noi”.
L’attacco al Movimento 5 Stelle
Poi si scaglia contro il Movimento 5 Stelle: “Fate conto di essere di quel partito lì un partito che sta difendendo le firme false, i rimborsi del Senato se no gli salta l’ufficio comunicazione, un partito che grida al complotto. Fate conto di essere quel partito lì, volevate cambiare la storia e state cambiando la geografia”. Poi continua, in riferimento all’uscita di Grillo che aveva detto che il Comune di Roma doveva chiedere le tasse ai Musei Vaticani: “E’ come se il sindaco di Matera chiedesse al presidente francese l’affitto dell’Eliseo. Si potrebbe fare una nuova breccia di Porta Pia, con i trolls che entrano in via della Conciliazione e fanno un esproprio proletario. Immagino che abbiano un problema con la geografia, già lo statista campano Di Maio aveva confuso Cile e Venezuela”. Infine si scaglia un po’ a sorpresa contro Mario Monti: “Abbiamo Mario Monti, che ha votato Sì la prima volta, che poi ha cambiato idea perché Renzi dà i bonus fiscali. Fammi capire Monti: se io alzo le tasse voti Sì, altrimenti voti No? Ma il merito della riforma conta o non conta?”.
Antonio Russo