Referendum, il “metodo De Luca” per far vincere il Sì

Vincenzo De Luca con Napolitano (foto presidenza della Repubblica)
Vincenzo De Luca con Napolitano (foto presidenza della Repubblica)

“Offri una frittura di pesce, portali sugli yacht, fai come c…o vuoi tu, ma non venire qui con un voto in meno di quelli che hai promesso”, queste le parole del governatore campano Vincenzo De Luca in una convention di amministratori locali a lui vicini in vista del prossimo referendum costituzionale. Il presidente della Regione ha indicato Franco Alfieri, sindaco di Agropoli, in provincia di Salerno, come modello ‘virtuoso’: “Prendiamo Franco Alfieri, notoriamente clientelare. Come sa fare lui la clientela lo sappiamo. Una clientela organizzata, scientifica, razionale come Cristo comanda. Che cosa bella”. Le parole di De Luca sono state più volte interrotte dagli applausi, poi il governatore campano ha concluso: “Ecco, l’impegno di Alfieri sarà di portare a votare la metà dei suoi concittadini, 4mila persone su 8mila. Li voglio vedere in blocco, armati, con le bandiere andare alle urne a votare il Sì”.

Il governatore è stato difeso da Matteo Renzi, intervistato da Radio24: “Non condivido i metodi di Vincenzo De Luca, ma se tutto il Sud fosse stato amministrato come Salerno, avremmo un punto di Pil in più”. Netto il giudizio del premier su De Luca: “Pur di non parlare del quesito, siamo a discutere di tutto, quindi parliamo anche di De Luca. Enzo De Luca ha un metodo che come noto non è il mio e di fronte alle sue dichiarazioni su Rosy Bindi io sono stato tra i più duri a dire che aveva profondamente sbagliato e lui ha chiesto scusa. Nel merito i soldi per la Campania: sì, stiamo portando molti soldi per la Campania perché è una vergogna che alcune regioni non siano messe nelle condizioni di fare ciò che serve al Paese: se Pompei crolla fa una figuraccia tutto il Paese, non solo la Campania, da quando ci siamo noi fa notizia perché funziona; su Bagnoli abbiamo messo soldi per la bonifica e commissariato dopo anni”.

Sulla vicenda De Luca si è espresso duramente il senatore leghista Roberto Calderoli: “Presenterò un esposto in Procura contro il governatore Vincenzo De Luca. De Luca, durante una riunione a Napoli, ha esortato un centinaio di sindaci del Pd a far arrivare voti favorevoli alla riforma costituzionale non per convinzione politica ma solo per mostrare gratitudine al premier Renzi che, parole di De Luca, ha fatto arrivare un fiume di soldi pubblici in Campania. Un’elencazione precisa e dettagliata di questo “fiume di denaro” quella fatta da De Luca che ai sindaci ricorda: ‘Abbiamo fatto una chiacchierata con Renzi. Gli abbiamo chiesto 270 milioni di euro per Bagnoli e ce li ha dati. Altri 50 e ce li ha dati. Mezzo miliardo per la Terra dei fuochi e ha detto sì. Abbiamo promesse di finanziamenti per Caserta, Pompei, Ercolano e Paestum. Sono arrivati fiumi di soldi: 2 miliardi e 700 milioni per il Patto per la Campania, altri 308 per Napoli…Che dobbiamo chiedere di più? Ora, al di là o meno di fatti penalmente rilevanti, la cui valutazione toccherà alla magistratura, resta comunque una questione morale: cosa ne pensano quelli che sostengono che il Sì cambierebbe l’Italia sentendo il governatore campano arringare i sindaci Pd a convincere i loro cittadini a votare Sì alla riforma non per i contenuti della stessa, ma per la gratitudine al benefattore Renzi (“Vi piace Renzi non vi piace Renzi a me non me ne fotte un c…”)? Le parole di De Luca – conclude il senatore leghista – gettano poi un’ombra sui recenti patti territoriali siglati da Renzi in tutta Italia con amministratori targati Pd, un altro fiume di denaro che, alla luce del ragionamento di De Luca, assumerebbe una valenza meramente elettorale. Renzi, stando alle parole di De Luca, starebbe utilizzando i soldi pubblici, i soldi dei cittadini, per comprarsi i voti per il Sì al referendum: un teorema inquietante quello ipotizzato da De Luca, per questo è necessario che intervenga, e subito, la magistratura per fare chiarezza”.

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GM