
Importante svolta nel caso dell’omicidio di Trifone Ragone, 29 anni, e della sua compagna Teresa Costanza, 30 anni, i fidanzati uccisi a colpi di pistola il 17 marzo del 2015 a Pordenone. Della loro morte è accusato Giosué Ruotolo, in carcere perché considerato l’autore del duplice delitto. Il testimone chiave dell’accusa al processo è il runner Maurizio Marcuzzo che la sera del duplice omicidio stava facendo una corsetta di riscaldamento intorno al Palazzetto dello sport, nel cui parcheggio furono poi uccisi Trifone e Teresa. L’uomo ha detto di aver visto “una persona di altezza e corporatura normale, tra un metro e 70 e un metro e 90” che indossava un abbigliamento “di colore grigio, scuro e comodo, sportivo, forse con un cappuccio o un cappello perché ho fatto fatica a capire se fosse uomo o donna”. Marcuzzo ha parlato questa mattina alla sesta udienza del processo e ha confermato che la sua impressione è che quella persona intravista nel parcheggio fosse un uomo. Il super testimone ha poi spiegato che quella persona era “in piedi di lato, da solo a una quindicina di metri. Forse abbiamo incrociato lo sguardo in maniera fugace. Era un po’ raccolto, ho avuto come l’impressione che si defilasse dal mio cono visivo”. Poi oltre a ciò che ha visto c’è anche quello che ha sentito arrivato a una decina di metri da via Gramsci: “Diversi colpi, 5 o 7, durati 3-4 secondi, comunque in rapida successione, blandi, ho pensato a petardi”.
Sulla vicenda leggi anche le parole della mamma di Trifone:
“Trifone e Teresa erano innamorati e sereni”
F.B.