Nasce prematura: ecco come la trattano medici e infermieri

(repertorio, FRED DUFOUR/AFP/Getty Images)
(repertorio, FRED DUFOUR/AFP/Getty Images)

Una bambina nata prematura, a 22 settimane e sei giorni, è stata lasciata morire da sola in una stanza chiusa ospedale, dentro un cesto di Mosé, in una camera destinata a padelle sporche e pannoloni. La sconvolgente rivelazione è contenuta in un rapporto pubblicato dal Manchester Evening News, che ha dovuto ‘combattere’ non poco per ottenerlo. Secondo quanto dice il rapporto, la piccola sarebbe nata viva “e ha continuato a vivere per quasi due ore”, ma il personale non è riuscito a trovarle un’adeguata sistemazione a da qui deriverebbe la scelta scioccante di abbandonarla nel cesto di vimini subito dopo la morte.

La relazione coinvolge due reparti maternità in altrettanti ospedali di Manchester – North Manchester General e Royal Oldham – ma non chiarisce in quale di questi due nosocomi è accaduto l’incidente. Altri casi inquietanti riguardano una mamma che è morta per una grave emorragia, dopo che il suo ‘crescente deterioramento’ è stato erroneamente attribuito alla malattia mentale, quando in realtà aveva l’ipossia. In un altro caso, un bambino è morto perché il personale ospedaliero non è riuscito a identificare raro tipo di sangue della madre. Un’altra donna è morta perché la sua peritonite fecale è stata trascurata per tre volte.

Il Prof Matthew Makin, direttore medico del Pennine Acute Hospitals NHS Trust, che ha messo insieme il rapporto, si è scusato con le famiglie coinvolte in questi casi di malasanità, spiegando che gli episodi sono stati “indagati a fondo”. Infine ha sottolineano come l’impegno sia quello di garantire “gli elevati standard che i pazienti si aspettano e meritano”.

GM