
Daniele Pepino, il figlio dell’ex magistrato Livio Pepino, fondatore di Magistratura democratica, torna a far parlare di sè e non di certo per qualcosa di positivo. Daniele infatti già nel 2012 era balzato agli onori della cronaca quando si era segnalato come “uno dei militanti più in vista dell’anarco-insurrezionalismo” italiano, in prima linea con il benestare del padre nella lotta violenta dei No Tav e addirittura andato nelle montagne del Kurdistan a farsi addestrare dai guerriglieri del Pkk. Ora il figlio del magistrato che tanto aspramente contestò Gian Carlo Caselli, compagno di corrente nella magistratura poi rinnegato per la sua azione di contrasto alle frange violente No Tav è stato pizzicato mentre rubava in una libreria. Pepino ha sottratto undici volumi per un valore totale di 151 euro. Tra le copie rubate anche due libri legati proprio ai No Tav: “Un viaggio che non promettiamo breve” e “Fuori dal tunnel”. Ad accorgersi dell’ammanco è stato il titolare della libreria di Torino che ha subito chiamato le forze dell’ordine. Grazie alle telecamere a circuito chiuso presenti in negozio si è potuto vedere chi fosse il ladro che avvicinandosi più volte al bancone era riuscito a infilarsi gli 11 libri sotto all’ampio giaccone. Daniele Pepino, 40 anni, è stato poi identificato grazie alla targa del suo furgone e denunciato per furto aggravato. L’aspetto paradossale della vicenda non è tanto il fatto che lui sia figlio di un magistrato, ma il fatto che Pepino va a rubare dei libri quando di professione fa l’editor per una casa editrice.
F.B.