
Da diversi mesi la piccola Bana Alabed, una bimba di soli 7 anni, racconta al mondo l’incubo che sta vivendo sotto le bombe di Aleppo attraverso l’account Twitter gestito dalla mamma, ex insegnante di inglese. Lei che ormai è uno dei simboli di quello che sta accadendo in Siria è una dei 100mila bambini sotto assedio (fonte Unicef, n.d.r.) che si trovano nella sola parte orientale di Aleppo. Sono le vittime innocenti della battaglia incessante tra i ribelli e le forze filo governative appoggiate dai russi. L’ultimo tweet della piccola Bana ha commosso il mondo intero: “Stanotte non abbiamo più una casa. E’ stata bombardata e sono in mezzo alle macerie. Ho visto morti e anch’io sono quasi morta”. E poi un ultimo disperato messaggio firmato dalla mamma: “Ultimo messaggio. Siamo sotto bombardamenti pesantissimi, non possiamo più sopravvivere. Quando moriremo, continuate a parlare delle 200mila persone che sono ancora qui. Addio”.
Anthony Lake, direttore generale dell’agenzia Onu per la protezione dell’infanzia, ha spiegato: “Per milioni di esseri umani in Siria, la vita è diventata un incubo senza fine – in particolare per le centinaia di migliaia di bambini che vivono sotto assedio. I bambini vengono uccisi e feriti, hanno troppa paura di andare a scuola o anche giocare, sopravvivono con poco cibo e quasi nessuna medicina. Questo non è un modo di vivere – e troppi stanno morendo”.
F.B.