
Una straordinaria scoperta effettuata diversi anni fa potrebbe cambiare significativamente l’interpretazione fin ora alla dottrina di Gesù Cristo e sulle basi dei suoi insegnamenti. La scoperta in questione è una sorta di libro o codice, le cui pagine in piombo sono raccolte insieme da una serie di anelli. Il reperto è stato ritrovato in Giordania nel 2008 e contiene diversi riferimenti a Gesù e ai suoi discepoli. Il codice è stato analizzato e tradotto, con i ricercatori che sono riusciti ad estrapolare alcuni dettagli dell’epoca in cui Gesù ha vissuto. Quanto emerso risulta essere interessante non solo per il Cristianesimo, ma anche per Islam ed Ebraismo, le cosiddette “Religioni di Abramo”. Le tavole affermerebbero che Gesù non aveva intenzione di creare una propria religione, bensì ripristinare l’antico culto riconducibile al periodo di Re Davide poi mistificato da una serie di riforme attuate prima della sua nascita. Tra le pagine, un rilievo che mostra le fattezze di un uomo, presumibilmente Gesù stesso. Se così fosse, sarebbe il primo vero ritratto del Nazareno, visto che le tavole risalgono a circa 2000 anni fa e, a quanto affermato dai ricercatori, potrebbero realmente risultare autentiche.
Il ritrovamento
Il codice è stato tenuto al sicuro sin dal 2009 ma già da allora diverse fazioni del Cristianesimo Evangelico avevano provato a sostenerne la falsità. I ricercatori che ne sono in possesso hanno inoltre dovuto diffidare dalle tribù locali, per evitare che il reperto fosse rivenduto al mercato nero. A ritrovarlo sembra essere stato un beduino israeliano che, a quanto dicono le voci, dice di averlo ereditato dal nonno. Altri invece suggeriscono che sia stato ritrovato dopo un’alluvione, ma fatto sta che al momento pare essere finito nelle mani giuste. Uno dei ricercatori, David Elkington, nel 2011 ha provato a diffondere questa storia tramite la BBC, ma molti studiosi gli sono andati contro affermando la falsità del suo ritrovamento. Oggi, però, nuovi test effettuati nei laboratori dell’università del Surrey, hanno dimostrato che il piombo utilizzato per la creazione del codice effettivamente può essere ricondotto a quell’area geografica e a quel periodo storico, confermando dunque la possibile autenticità della fonte. Secondo la tesi desumibile dal codice il Cristianesimo nascerebbe dunque da un tentativo di ripristinare l’antico culto del tempio di Salomone. Un progresso scaturito da un tentativo di tornare alle origini. Se davvero il codice è autentico, cosa ancora del tutto da verificare, nuove indicazioni porterebbero a ipotizzare che lo sviluppo del Cristianesimo sia avvenuto in maniera indipendente rispetto alle volontà di Gesù.