Emerge una verità agghiacciante sulla morte di questa bimba

(Websource/archivio)
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Poppy Widdison è morta nel giugno del 2013 all’età di 4 anni. A distanza di 3 anni dalla sua dipartita il tribunale prova a fare luce sull’intera vicenda. La piccola, infatti, sarebbe morta per arresto cardiaco, ma dagli esami fatti emergerebbe che la bambina avrebbe assunto svariati medicinali, droghe e sedativi nei sei mesi antecedenti il proprio decesso.

Michala Pyke, madre della bambina e John Rytting, patrigno della piccola sarebbero sotto inchiesta. Secondo l’accusa, infatti, da alcuni messaggi di testo scambiati dalla coppia emergerebbero chiari riferimenti al fatto che entrambi incentivavano la bambina ad ingerire droga e medicinali. Il procuratore in merito a ciò ha così dichiarato: “Dai messaggi di testo intercettati nell’ultima settimana di vita di Poppy tra Rytting e Pyke vengono fatti alcuni riferimenti al fatto che alla bambina vengono somministrate delle compresse di diazepam per sedarla. A quanto pare la coppia sembrava solo desiderosa di andare avanti nella propria vita amorosa e la presenza di questa ragazzina veniva vissuta come una sorta di intralcio. Dai messaggi è piuttosto evidente come la signora Pyke pensasse che la figlia fosse solo una sorta di ostacolo nella sua relazione con Rytting”. Dagli esami condotti sul corpo di Poppy sarebbero emersi anche dei maltrattamenti. Per ora non si conoscono ancora con precisione le cause della morta. Pyke, 37 anni, si era appena trasferita da Rytting, 40, uno spacciatore affetto da schizofrenia paranoide. Le droghe quindi erano alla portata della piccola poiché sparse per tutta casa. La mamma e il patrigno ora sono sotto processo presso il tribunale di Hull con accuse gravissime.

Antonio Russo