Serracchiani dura con Salvini: “Lui non è italiano”

(Websource/archivio)
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Un milione e 600mila italiani all’estero hanno già espresso il loro voto per il referendum di domenica 4 dicembre. Lo hanno fatto in mezzo a mille polemiche e insinuazioni soprattutto da parte di chi ipotizza possibili brogli nelle modalità con le quali sono stati fatti votare i nostri connazionali. Matteo Salvini ha attaccato: “Conto sul fatto che il voto degli italiani superi gli eventuali Sì inventati e comprati da Renzi in giro per il mondo. Io dico che è tutto nelle mani di consoli e ambasciatori, alcuni dei quali hanno fatto anche comizi per il Sì. Renzi, che ha mandato anche lettere agli italiani all’estero, esulta e dice che ha un 3 per cento di margine allora o ha informazioni che noi non abbiamo o qualcosa non torna. Non faccio il piangina, abbiamo 48 ore per i voti degli italiani in Italia che superino abbondantemente i voti raccolti all’estero non proprio spontaneamente e liberamente”. Parole che hanno fatto infuriare i sostenitori del governo con Deborah Serracchiani, presidente della Regione Friuli Venezia-Giulia che ha risposto: “Vogliono gli osservatori dell’Onu? Noi non siamo Salvini. Noi ci fidiamo delle nostre istituzioni e chi non si fida non è italiano. Il parlamento ha dato il diritto di voto agli italiani all’estero – continua – bisogna rispettare il voto di tutti. Salvini divide il Paese e vuole un meridione d’Italia più povero”. Un botta e risposta che infuoca la vigilia del voto già parecchio calda con il Comitato del No che annuncia l’invio di 200 volontari sparsi in tutta Italia per monitorare lo scrutinio dei voti.

F.B.

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