Una notte di fatica e poi più nulla. Un lavoro che costa una vita

(Archivio/Websource)
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Siamo in una fabbrica torinese di panettoni ed è una normale nottata di lavoro. Ma bastano pochi attimi e tutto si trasforma in tragedia. Matteo Bianchi, aveva solo ventitré anni, e ha perso per sempre la sua vita. Il giovane era stato assunto come operaio stagionale e svolgeva la propria mansione nel laboratorio di una storica ditta dolciaria piemontese. La scorsa notte Matteo è morto dopo essere rimasto schiacciato da un macchinario in movimento. Il drammatico incidente è avvenuto durante il turno di notte e di fronte allo sguardo atterrito dei colleghi che non hanno potuto fare nulla per salvarlo. Il giovane era residente a Val della Torre e in quella stessa fabbrica nella quale ha perso la sua giovane vita, lavorava anche la madre. Il giovane era stato assunto come operaio stagionale per far fronte al picco produttivo della stagione natalizia. Avrebbe dovuto lavorare fino a scadenza del suo contratto, il 17 di dicembre. Secondo quanto ricostruito di quei terribili momenti, il ragazzo si sarebbe avvicinato al macchinario rimanendo incastrato con la parte superiore del corpo in una pinza meccanica per il sollevamento dei panettoni. La sua testa è rimasta intrappolata in un’apparecchiatura per la preparazione dei dolci e per lui non vi è stata più alcuna possibilità di salvezza. Inutili i tentativi di soccorrerlo da parte dei colleghi chiamando vigili del fuoco e 118. Il giovane è morto sul colpo. Sul caso indagano ora i carabinieri e gli ispettori Spresal per accertare se nella fabbrica siano state rispettate tutte le norme sulla sicurezza sul lavoro.
BC