Emanuele era amato da tutti per il suo sorriso e la sua ironia

Emanuele Manicone (foto dal web)
Emanuele Manicone (foto dal web)

Polizia ferroviaria sotto choc per il decesso di Emanuele Manicone, 48 anni, assistente capo in servizio a Pordenone da una ventina d’anni. Il poliziotto era anche componente del direttivo regionale del Siulp ed era conosciuto e ben voluto da tutti per il suo carattere, il suo sorriso e la sua ironia. Due mesi fa, dopo un abbassamento di voce, si era sottoposto ad alcuni controlli: il responso è stato tragico, poiché Emanuele Manicone aveva una grave malattia, che nel giro di qualche settimana non gli ha lasciato scampo. E’ infatti morto nelle scorse ore nella sua abitazione di Porcia, dove viveva con la moglie Nicoletta Castiglia. L’uomo lascia anche la figlia BEatrice e la mamma Giuliana.

Ha sottolineato nelle scorse ore il commissario Stefano Cadelli, comandante della polfer di Pordenone, ricordando il collega scomparso prematuramente: “Per noi era un’autentica colonna. Una persona di rara simpatia. In sua compagnia era impossibile non essere dello spirito giusto. Contribuiva a tenere alto l’umore. Dal punto di vista professionale era stimato da tutti. Non si risparmiava mai e operativamente era in grado di svolgere al meglio qualunque funzione, dalla vigilanza all’attività di scorta. Anche il padre, tra l’altro, aveva lavorato nella polfer. Sapevamo che gli era stata diagnosticata una malattia molto grave, ma purtroppo il progredire del male si è rivelato ancora più repentino di quanto temessimo”.

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GM