
Sono iniziate le consultazioni parlamentari con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in seguito alle dimissioni di Matteo Renzi, uscito sconfitto dal referendum costituzionale, intanto il deputato del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista, in un’intervista a ‘Repubblica’ ha ribadito di non voler discutere “per mesi e mesi” della legge elettorale, ma di voler andare al voto con una versione dell’Italicum “approvata dalla Corte Costituzionale, che auspichiamo arrivi in gennaio”. Secondo il parlamentare, il Movimento del quale è uno degli esponenti più noti è “pronto a candidarsi” alla guida del paese, anche se “saranno i cittadini a deciderlo”.
Di Battista spazia tra vari argomenti, spiegando che Beppe Grillo “non si candida” e che il Movimento 5 Stelle “non ha mai detto che sarà facile governare questo Paese”. Poi un monito: “Ai politici corrotti va impedito di ricandidarsi”. Spazi ai programmi, con particolare riferimento ai cavalli di battaglia del Movimento: precedenza a piccole e medie imprese, diminuzione dell’imposizione fiscale, reddito di cittadinanza e lotta alla corruzione. Quindi sulla moneta unica Alessandro Di Battista spiega di non aver cambiato opinione, anche se “Euro ed Europa non sono la stessa cosa”. La tesi è questa: “Noi vogliamo solo che siano gli italiani a decidere sulla moneta”, se “l’Europa non vuole implodere deve accettare che non si può andare avanti così”.
“Bisogna trovare soluzione ai grandi focoali di crisi internazionali, senza ricorrere alle bombe. I profughi con diritto di asilo devono essere accolti e distribuiti uniformemente in tutti i Paesi membri”, mentre chi non ha lo titolo per restare “deve essere espulso”, dice Alessandro Di Battista toccando il tema dell’immigrazione, infine spiega che non basta “ridurre i costi della politica, gli stipendi di tutti i parlamentari, anche degli amministratori regionali”, ma bisogna investire nella “qualità, nelle start-up, nella cultura e nel turismo”. Occorre – conclude il deputato – puntare sulla “Green Economy, una svolta energetica a livello nazionale in direzione delle energie rinnovabili e della sostenibilità”, e anche su “una banca centrale che eserciti una vigilanza reale e non sia controllata da altre banche, come in Italia”.
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GM