“Governare l’Italia? Non sarà facile, ma siamo pronti”

Alessandro Di Battista (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
Alessandro Di Battista (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

Sono iniziate le consultazioni parlamentari con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in seguito alle dimissioni di Matteo Renzi, uscito sconfitto dal referendum costituzionale, intanto il deputato del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista, in un’intervista a ‘Repubblica’ ha ribadito di non voler discutere “per mesi e mesi” della legge elettorale, ma di voler andare al voto con una versione dell’Italicum “approvata dalla Corte Costituzionale, che auspichiamo arrivi in gennaio”. Secondo il parlamentare, il Movimento del quale è uno degli esponenti più noti è “pronto a candidarsi” alla guida del paese, anche se “saranno i cittadini a deciderlo”.

Di Battista spazia tra vari argomenti, spiegando che Beppe Grillo “non si candida” e che il Movimento 5 Stelle “non ha mai detto che sarà facile governare questo Paese”. Poi un monito: “Ai politici corrotti va impedito di ricandidarsi”. Spazi ai programmi, con particolare riferimento ai cavalli di battaglia del Movimento: precedenza a piccole e medie imprese, diminuzione dell’imposizione fiscale, reddito di cittadinanza e lotta alla corruzione. Quindi sulla moneta unica Alessandro Di Battista spiega di non aver cambiato opinione, anche se “Euro ed Europa non sono la stessa cosa”. La tesi è questa: “Noi vogliamo solo che siano gli italiani a decidere sulla moneta”, se “l’Europa non vuole implodere deve accettare che non si può andare avanti così”.

“Bisogna trovare soluzione ai grandi focoali di crisi internazionali, senza ricorrere alle bombe. I profughi con diritto di asilo devono essere accolti e distribuiti uniformemente in tutti i Paesi membri”, mentre chi non ha lo titolo per restare “deve essere espulso”, dice Alessandro Di Battista toccando il tema dell’immigrazione, infine spiega che non basta “ridurre i costi della politica, gli stipendi di tutti i parlamentari, anche degli amministratori regionali”, ma bisogna investire nella “qualità, nelle start-up, nella cultura e nel turismo”. Occorre – conclude il deputato – puntare sulla “Green Economy, una svolta energetica a livello nazionale in direzione delle energie rinnovabili e della sostenibilità”, e anche su “una banca centrale che eserciti una vigilanza reale e non sia controllata da altre banche, come in Italia”.

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GM