
A poche ore dalle dimissioni di Matteo Renzi, in Europa c’è chi fa notare al premier italiano che le nostre politiche dell’accoglienza hanno delle falle evidenti. Le rimostranze arrivano da esponenti di primo piano sul fronte dell’accoglienza ai migranti ovvero il commissario europeo all’immigrazione Dimitris Avramopoulos e l’ammiraglio Enrico Credendino, il comandante della missione Eunavfor Med. Quest’ultimo, in un rapporto, ha denunciato come il giro d’affari di circa 300 milioni d’euro annui generato dal traffico di umani rappresenti l’entrata più consistente per le città controllate da Fayez al-Sarraj, contestatissimo premier libico.
Il governo Renzi ha appoggiato l’ascesa del primo ministro libico, ma poi non è riuscito mai a dare il proprio contributo nella lotta contro le organizzazioni criminali che continuano a speculare sul traffico di esseri umani, anzi la denuncia appunto è quella che il governo di Sarraj da questo traffico ne tragga ingenti benefici di natura economica. Avramopoulos ha invece messo in evidenza un altro aspetto: “Se confrontiamo Italia e Grecia, fino all’80% dei migranti che attraversano l’Egeo sono profughi, mentre l’80% di quelli arrivati in Italia dal Mediterraneo sono irregolari”. In sostanza, comunque denunciato da più parti, chi arriva in Italia molto spesso proviene da Paesi come Pakistan, Bangladesh, Nigeria, Senegal, Gambia e Mali e scappa alla ricerca di un futuro migliore, ma non dalla guerra. Per l’Italia, potrebbero esserci delle conseguenze, come l’esclusione dalla ripartizione dei profughi visto che nel nostro Paese – fa notare Avramopoulos – non vi sono abbastanza siriani ed eritrei.
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GM