Erba, Azouz a Rosa e Olindo: “Vi dico ancora una cosa…”

(Websource/archivio)
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Sono passati dieci anni dalla terribile strage di Erba. Era l’11 dicembre del 2006 quando morirono Raffaella Castagna e suo figlio, il piccolo Youssef, di appena due anni. Furono massacrati a sprangate e coltellate da Rosa Bazzi e Olindo Romano che infierirono anche su Paola Galli, madre di Raffaella e Valeria Cherubini, una vicina di casa. In un primo momento, quando i due assassini facevano ancora finta di niente e si mostravano sorpresi dall’accaduto davanti alle telecamere, si pensava ad un coinvolgimento di Azouz Marzuk, il marito di Raffaella. L’uomo invece era fuori dall’Italia e in questa storia non c’entrava niente. Azouz, che ha perso la moglie e il figlio, torna a parlare a dieci anni di distanza: “Oggi è un giorno doloroso. Anche se mi sono fatto una famiglia, ho tre figlie meravigliose e una bravissima moglie, mi fa sempre male quello che è successo. Quel giorno io ho perso mio figlio e mia moglie, eppure non vengo trattato come una vittima: tutti si ricordano della famiglia Castagna, ma anch’io ho perso tutto”. E sui due colpevoli condannati all’ergastolo spiega: “Non ho mai detto che sono innocenti, ho solo detto che ci sono alcuni punti non chiari, come alcune dichiarazioni o alcuni elementi che non sono stati approfonditi. Io credo che se Olindo e Rosa sono colpevoli non hanno diritto ad avere permessi premio e a potersi vedere fuori dal carcere dopo solo 10 anni da quella strage che mi ha distrutto la vita”. Va detto che la legge prevede che i due ergastolani possano  richiedere permessi premio al magistrato di sorveglianza anche se, come specifica il legale Fabio Schembri, al momento non lo hanno ancora fatto.

F.B.