Bignardi: “I politici mi hanno rovinato”

(Websource/archivio)
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Daria Bignardi da quando è direttrice di RaiTre non se la passa benissimo e spesso è finita sotto l’occhio del ciclone per i bassi ascolti dei programmi voluti fortemente da lei (come Politics per esempio) o per scelte editoriali che hanno scalfito totem come Report e Amore Criminale, programmi cult della terza rete Rai. Ora lei prova a difendersi, ma passa anche al contrattacco individuando nei politici un possibile capro espiatorio: “Nonostante Politics, che è l’unico programma tra i tanti nuovi a non aver funzionato: in questa stagione cresciamo mezzo punto di share”. E poi su Amore Criminale affidato in maniera sorprendente ad Asia Argento dice: “Aveva perso nello spostamento al venerdì. Rimesso al lunedì ha quasi raddoppiato gli ascolti. Non conta solo il programma ma anche la sua collocazione. Era ingiusto dare la responsabilità ad Asia Argento, che è in video 8 minuti su 110”.

Ma il problema sono i programmi di politica che da quando se ne è andato Floris non vanno più: “Il pubblico di RaiTre più che complicato è abituato a Giovanni Floris da quindici anni. Nato a Rai3, ha inventato Ballarò con Paolo Ruffini. E lo ha lasciato quando stava perdendo smalto. Certo cercava un’evoluzione, voleva sperimentarsi in una striscia quotidiana che a Rai3 non era andata in porto”. E a proposito di Floris si parla anche di Ballarò: “Per me confermare Ballarò sarebbe stata la scelta più facile ma non sarebbe stato serio. Era un programma stanco. Ero stata chiamata per innovare. In qualcosa ci sono riuscita, ma non nel programma del martedì sera”. Ma allora i politici cosa c’entrano? “Politics purtroppo non ha funzionato. Quella che andrà in onda domani sarà l’ultima puntata e questo è doloroso per chi ci ha lavorato con tanta fatica, dai redattori agli inviati, dagli autori alla produzione, fino a Gianluca. Sono dispiaciuta per tutti. Ho sbagliato diverse valutazioni e la fretta non mi ha aiutato. Alla fine abbiamo avuto poche settimane di lavoro utile a preparare il programma. E poi volto nuovo, nuovo formato ma le facce dei politici erano sempre le stesse. I talk politici di tre ore sono un’anomalia italiana e avevo pensato che un formato concentrato sarebbe stato più incisivo invece Politics non ha trovato un’identità sua. Era più corto ma simile ad altri. E Gianluca Semprini, da Sky, un volto nuovo per la tv generalista e più moderno, forse è risultato estraneo al pubblico di Rai3. Politics non è riuscito a distinguersi. In questi giorni in cui la politica è accesa però tanti programmi si sono risvegliati. Purtroppo non Politics”.

F.B.

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