Corona, ecco perché non lo vogliono far uscire dal carcere

(Websource/archivio)
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Il Tribunale del Riesame di Milano ha depositato da poco le motivazioni che stanno alla base del provvedimento con cui, il 27 ottobre scorso, ha confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’ex paparazzo dei vip Fabrizio Corona. Le parole su di lui sono piuttosto pesanti, ma sapendo ciò che ha fatto e continuato a fare in questi anni non sorprendono più di tanto. Il tribunale parla di “assoluta indifferenza verso il rispetto delle regole e i benevoli trattamenti sanzionatori e di esecuzione della pena concessagli“, “inusuale inclinazione a delinquere” e “una sicura capacità delinquenziale, oltre che l’inserimento in un contesto organizzato e ben collaudato”, con particolare riferimento alle modalità di esecuzione e organizzazione del reato di intestazione fittizia di beni. Reato che avrebbe commesso insieme alla sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e violazione delle norme patrimoniali relative alle misure di prevenzione. Quando venne arrestato Corona era affidato ai servizi sociali e molti credevano che fosse definitivamente uscito da certi giri e avesse perso determinate abitudini. Ora per lui l’apertura delle porte del carcere sembra sempre più lontana. Ricordiamo che al centro dell’inchiesta che lo vede coinvolto ci sono i circa 2,6 milioni di euro in contanti trovati in parte in un controsoffitto (oltre 1,7 milioni) e in parte in cassette di sicurezza in Austria (oltre 800 mila euro). E secondo il tribunale del riesame c’è proprio il rischio che Corona possa reiterare lo stesso tipo di reato muovendo e nascondendo ingenti somme di denaro. Un pericolo che secondo i giudici di Milano è concreto in base ai “precedenti penali specifici, susseguitisi senza soluzione di continuità dal 2003 a margine dei brevi periodi di carcerazione sofferta” e che portano a “escludere l’occasionalità della condotta”. Intanto domani si celebrerà l’udienza preliminare davanti al gup di Milano Laura Marchiondelli che dovrà decidere se dare il via libera al processo per Corona.

F.B.

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