
Ancora bambini vittime della guerra in Siria: l’ultimo allarme arriva dall’Unicef, secondo la quale ci sono decine di piccoli intrappolati in un edificio ad Aleppo est, bersaglio delle forze lealiste che hanno intensificato gli scontri nel tentativo di riprendere il totale controllo della città. L’Unicef chiede di evacuare immediatamente i civili dalle poche zone della città dove i ribelli sono assediati dai soldati di Bashar al Assad. Da parte sua, il direttore regionale dell’ong legata all’Onu, Geert Cappelaere, ha detto di essere inoltre “profondamente scosso” per le uccisioni indiscriminate di civili, in particolare bambini.
Purtroppo gli episodi si moltiplicano: nei giorni scorsi, in un video girato dalla ong Syria Charity durante i primi soccorsi in un ospedale della zona est di Aleppo, si vedeva un bambino terrorizzato, appena tratto in salvo dopo essere rimasto coinvolto in un’esplosione durante un bombardamento. Il bambino è stato probabilmente vittima di un attacco chimico, nel quartiere di Ard al-Hamra, e chiede all’infermiera tra le lacrime: “Morirò signora, morirò?”.
La vicenda del piccolo ricorda quella di Aya, otto anni, immortalata in un video mentre sanguinante e in lacrime chiede notizie del padre, lo invoca disperata. La bambina siriana è rimasta ferita un mese fa circa in un raid aereo, nel villaggio di Talbiseh, appena a nord di Homs. Nonostante i medici e i soccorritori la curino e provino a consolarla, la piccola ha un solo pensiero in testa: ritrovare il suo papà. Ad agosto, hanno fatto il giro del web le immagini del piccolo Omran Daqneesh, cinque anni, salvato dalle macerie dopo un devastante attacco aereo sulla città di Aleppo. Il bambino viene portato in un’ambulanza dopo essere stato tratto in salvo, quindi le riprese video mostrano il suo volto che appare impassibile.
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GM