
La madre di una bambina di sette settimane ha raccontato in lacrime il momento in cui ha scoperto il corpo senza vita della piccola intrappolato nella spalliera della sua culla. Grace Joy Roseman, questo il nome della bambina, dormiva in lettino per neonati ‘Bednest’, un modello particolare che ha i bordi retrattili e che dunque la rende una sorta di prolungamento del letto dei genitori. La bimba, troppo piccola per potersi liberare da sola, è morta per asfissia ad aprile dello scorso anno, soffocata da una delle parti removibili. La piccola Grace non aveva alcun problema di salute. Esther, la sua mamma, ha dichiarato che la culla era una vera e propria bomba a orologeria. I produttori, per far fronte ai timori circa la sicurezza, hanno inviato ai possessori di questo modello un kit per apportarvi delle modifiche. Una soluzione temporanea, che tuttavia non riporterà indietro la piccola Grace: “L’ho trovata con la testa rivolta verso l’alto, appesa al bordo – ha raccontato la madre. “Era viola in viso, era evidente che fosse in quello stato da diverso tempo e non dava alcun segno di vita. Ho cominciato a urlare ‘Grace è morta!’ “. Esther ha ricordato poi come le sue urla avevano svegliato il marito Gideon, che dormiva in un’altra stanza poiché ammalato e preoccupato di poter contagiare la piccola: “Gideon è entrato nella stanza e mi ha detto di mettermi qualcosa e di correre in macchina. Io stavo chiamando i soccorsi, lui non aveva visto Grace, aveva soltanto sentito le mie urla”.
Una tragedia incredibile
La donna ha dichiarato di essere corsa al ‘Princess Royal Hospital’ di Haywards Heath, assieme alla figlia ed al marito: “Era ovvio che non aveva alcuna speranza di essere salvata. Era un tentativo disperato, ma anche i dottori ci hanno detto di aver visto subito che fosse morta. Quando ho chiamato i soccorsi non ho mai detto ‘Mia figlia è svenuta’, ho detto subito ‘Mia figlia è morta’. Era lampante che fosse rimasta in quelle condizioni per diverso tempo”. Prima della scoperta, Ester ha detto alla corte che stamani ha esaminato il caso di come l’altro suo figlio, cui è stato dato il nome fittizio di Z, vedesse la madre come tutto il suo mondo e che avesse patito la nascita di Grace: “Penso che inizialmente, per un paio di settimane, sia andato tutto bene. Ogni persona che veniva a visitarci per vedere Grace portava un regalo a Z. Poi finito l’effetto novità, Z si è reso conto che la mamma non poteva più essere tutta per lui ed è diventato più appiccicoso”. Esther ha rivelato che la notte dell’accaduto stava dormendo con Grace nella culla attaccata al letto e con Z al suo fianco.
Tutto questo si doveva evitare
Quando Esther si è svegliata, ha allattato Grace rimettendola a dormire, poi ha portato Z al piano inferiore per fare colazione. In seguito ha telefonato ad un’amica, ricevuto una consegna da Sainsbury e fatto un bagno. E poi è rientrata in camera da letto scoprendo Grace priva di vita. La donna ha anche lamentato l’assenza di istruzioni applicate alla culla: “E’ una vergogna che non ci siano delle indicazioni sul lato. Sembrava progettata per fare in modo che un bambino non potesse rotolare fuori da essa”. Anche Gideon, il padre di Grace, ha testimoniato davanti alla corte confermando la versione dei fatti fornita dalla moglie ed aggiungendo di non aver avuto preoccupazioni in passato riguardo il funzionamento della culla. Poco dopo la morte di Grace, il medico legale Penelope Schofield ha contattato la Bednest, azienda produttrice dell’oggetto incriminato, avvertendoli dei pericoli legati al prodotto: “A mio parere dovrebbe essere preso un provvedimento urgente per prevenire eventuali decessi accidentali in futuro, e credo che la vostra azienda sia in grado di intervenire in tal senso”.
Discrepanza
Il medico ha inviato un rapporto del coroner a riguardo, sia alla ‘Bednest Ltd’ che alla ‘National Childbirth Trust’. Nel rapporto il dottore ha evidenziato sei questioni d’interesse, tra le quali come sul sito web del produttore vengano mostrati i bambini nelle culle con i lati completamente abbassati, mentre le istruzioni dicono di non lasciare i piccoli da soli se non con entrambi i lati messi in sicurezza: “Se un fianco della culla risulta essere completamente abbassato o l’inclinazione della stessa supera i 5 cm le condizioni non sono considerate sicure. E quindi dovrebbe essere messo in discussione il fatto che queste opzioni siano disponibili a tutti i consumatori”. L’udienza proseguirà nelle prossime settimane.
S.L.
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